Ritardi burocratici mettono a rischio il processo di un Egiziano convertito al cristianesimo.
Rischia di complicarsi ulteriormente, e subire altri ritardi, la vicenda giudiziaria di Hegazy; un ex-musulmano convertito al cristianesimo. Da diversi anni infatti il fratello Hegazy si trova in carcere; la motivazione ufficiale è quella di aver filmato dimostrazioni alle quali prendevano parte musulmani. La motivazione reale invece è da ricercare nel fatto che Hegazy, dopo la sua conversione avvenuta parecchi anni fa, ha chiesto, nel 2007, che nei propri documenti venisse validata la sua nuova fede.
Il suo avvocato, Ghobrial, ha riscontrato notevoli difficoltà ad incontrare il suo assistito. È capitato infatti che Hegazy venisse spostato da un carcere all’ altro senza che l’avvocato ne fosse a conoscenza. Considerate che una volta l’avvocato Ghobrial ha raggiunto la prigione di Minya, dove si sarebbe dovuto trovare il suo assistito, ma una volta giunto li il direttore del carcere ha risposto che il detenuto era stato spostato due giorni prima in una prigione del Cairo. La distanza tra i due distretti è di circa 245 km.
A dicembre un noto esponente di una comunità cristiana ha dichiarato che a coloro che diventano cristiani, lasciando l’Islam, dovrebbero essere rilasciati nuovi documenti e carte d’identità riportanti la nuova fede; così come avviene per tutti coloro che lasciano la propria religione per diventare musulmani.
Hegazy ha una moglie, anch’ essa una musulmana convertita a Cristo, e due figli.
Preghiamo per loro, e per tutti i nostri fratelli Egiziani
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