“Fa quello che non è il tuo dovere, va oltre il tuo dovere”. -Oswald Chambers

Questi versetti mettono in evidenza l’umiliazione che il cristiano, in quanto tale, deve accettare. Dal punto di vista umano, chi non restituisce il colpo è un vigliacco; dal punto di vista spirituale, chi non reagisce ai colpi che riceve, manifesta che in lui vive il Figlio di Dio. Quando sei insultato, non solo non devi farti prendere dal risentimento e reagire, ma devi fare dell’offesa un’occasione per manifestare la presenza in te del Figlio di Dio. Il carattere di Gesù non lo si può imitare; o lo si ha o non lo si ha. Per il cristiano, l’insulto personale diventa l’occasione per rivelare l’infinità dolcezza del Signore Gesù. Il Sermone sul monte non insegna: “Fai il tuo dovere”, ma: “Fa quello che non è il tuo dovere, va oltre il tuo dovere”. Non è tuo dovere percorrere il secondo miglio con chi ti costringe, e porgere l’altra guancia a chi ti colpisce, ma Gesù dice che siamo Suoi discepoli dobbiamo agire secondo quello spirito. Non c’è posto per discorsi quali: “Non posso far di più; sono troppo incompreso, troppo calunniato”. Ogni volta che rivendico i miei diritti, è il Figlio di Dio che viene ferito, mentre accettando il colpo che mi è dato impedisco che Egli sia colpito. Ecco il significato di “compiere quel che manca alle sofferenze di Cristo”. Il discepolo vive in concreto il fatto che ad essere in giuoco non è il suo onore, ma l’onore di Cristo nella sua vita. Non aspettarti giustizia dal prossimo, ma non cessare mai di essere tu stesso. Noi siamo sempre in cerca della giustizia, ma l’insegnamento del Sermone sul monte è questo: non cercare mai la giustizia per se stessa, ma non cessare mai di praticarla.
Oswald Chambers

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