LA GIOIA ED IL PIACERE-C..S. Lewis

La gioia non è mai in nostro potere, mentre il piacere lo è spesso. Il piacere possiamo produrlo da soli – è qualcosa che siamo in grado di stimolare, manipolare e controllare – invece la gioia è fuori del nostro controllo. Gustiamo ed apprezziamo la gioia, ma non possiamo produrla autonomamente, manipolarla o modificarla a nostro piacimento. Sperimentiamo la gioia, ma il potere da cui scaturisce e la forza che la governa sono fuori della nostra portata. Il piacere è qualcosa di superficiale, mentre la gioia è profonda, per due aspetti. La gioia è sia più interiore, sia più elevata del piacere. Più interiore perché la gioia nasce da qualcosa che non dipende dalle cose materiali, mentre il piacere scaturisce da uno stimolo fisico o mentale. La gioia è più elevata perché è spirituale, mentre il piacere è soltanto fisico o mentale. Per questa ragione, il piacere si può stimolare senza coinvolgere i sentimenti; la gioia, invece, permea tutte le dimensioni della vita e coinvolge sempre le emozioni in modo positivo. Il piacere è impersonale; ricercarlo come fine a sé stesso, indebolisce i rapporti e separa le persone. La gioia, invece, è sempre personale; contribuisce a rinsaldare i vincoli con gli altri e a sostenerli. In campo sessuale, la gioia si rallegra nell’amato come persona, e non usa mai l’altro soltanto per stimolare delle sensazioni. Desidera costruire una relazione e non usa mai il sesso per assecondare le passioni della carne. La donna nel Cantico dei Cantici gioisce perché l’amato è suo amico (Cantico dei Cantici 5:16) e si rallegra nel sapere che è vicino; tra tutte le gioie di cui parlano questi due innamorati, la più grande è quella di appartenere l’uno all’altra. Il piacere è centrato su sé stessi, mentre la gioia non lo è. La gioia, a differenza del piacere, “mostra il proprio carattere da come si relaziona con il suo oggetto”. Secondo la Bibbia, la vera gioia va oltre l’amore per un altro essere umano; non si centra su noi stessi, né semplicemente sul prossimo. La Scrittura mostra che il centro e la sorgente della gioia è il Signore; la gioia è frutto dello Spirito Santo (Galati 5:22). Dal punto di vista morale il piacere è neutro, mentre la gioia è sempre pura. Si può provare piacere sia in modo morale, sia immorale; il semplice fatto che qualcosa procuri piacere non garantisce che sia moralmente accettabile. La gioia, invece, è un “Dono” di Dio ed è sotto il Suo controllo; non esiste una gioia immorale. La gioia autentica è sempre pura e santa. Si sperimenta in una relazione, quando si cerca il gradimento di Dio e si seguono i Suoi comandamenti; si perde oltrepassando quei limiti. Si può provare piacere sessuale anche disubbidendo alle regole divine, ma non si può mai provare gioia senza rispettare i limiti imposti dal Signore. Il segreto della gioia è l’ubbidienza e il credere in ciò che Dio è.
Il re Davide ha capito da dove proviene la gioia, perché dichiara al Signore; Tu m’insegni la via della vita, ci sono gioie a sazietà alla tua presenza”(Salmo 16:11). Tuttavia, ha imparato la dura lezione che l’immortalità distrugge la gioia, e l’unico modo per riottenerla, è mettersi a posto con Dio. Perciò si pente e prega: “Non rigettarmi dalla tua presenza… rendimi la gioia della tua salvezza” (Salmo 51:11-12). Non si tratta di una novità, e lo hanno scoperto in tanti. Il poeta e scrittore William Henry Davies compilò questa bella poesia oltre cento anni fa:

Ecco, la Gioia ha genitori poveri,
Mentre il Piacere ne ha di più altolocati;
Sebbene il Piacere sia libero, non può cantare una
Canzone dolce come fa la Gioia.

Il Piacere è una Falena, che dorme di giorno
E danza di notte davanti all’ingannevole bagliore;
La Gioia, invece, è una Farfalla, che ama
Spiegare le ali alla luce del Creato.

La Gioia è come un Ape che succhia
Delicatamente tra i boccioli;
Mentre il Piacere è una Vespa vorace,
Chi divorerebbe prugne e ciliege.

La Gioia è come un’Allodola solitaria,
Dalle lacrime intense, sebbene poche;
Mentre il Piacere vaga come un Cuculo,
Che ha molte conoscenze, ma nessun amico vero.

La Gioia canta in casa propria dal profondo del cuore,
E non si cura se altri la sentono;
Mentre il Piacere è freddo e taciturno,
Canta e schiamazza in presenza d’estranei

La gioia profonda è una benedizione che Dio concede a chi mantiene la purezza in ambito sessuale. Bisogna rispettare le Sue regole; diversamente, la gioia non si può realizzare. Tutto è il resto è un’ipocrisia. Tutta la vita senza Cristo nel cuore, da solo acidità, per questo siamo eternamente infelici e insoddisfatti.

C..S. Lewis

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