TESTIMONIANZA-HO PENSATO AL SUICIDIO

Ho 49 anni, sono padre di tre ragazzi sono quasi quattro anni che non lavoro, tutti mi dicono domani sarà migliore, ma mi creda sono stanco e vorrei farla finita con la vita…

Pessimo pensiero è il suo anche se la situazione che sta vivendo non è per niente facile. Ma dichiarare di volersi uccidere, lo trovo assurdo e incoerente. Primo perché con la morte non sarebbe la fine, ma il principio d’ogni cosa nel bene e nel male. E togliersi la vita che Dio le ha donato è agire contro il Suo volere, contro i Suoi principi. Dio condanna chi per ragioni gravi o futili si toglie la vita, e lei andrebbe a stare in un luogo di tormento eterno. La sconsiglio non faccia sciocchezze, e pensi alla sua anima e alla sua famiglia. Uccidendosi, i suoi figli vivranno con un peso tremendo in futuro, non è facile essere figlio di un suicida, li farà vivere sempre con questa terribile macchia. E poi a sua moglie non la pensa? Lei è il capo famiglia, colui che deve prendere per mano la sua amata e infondergli calore, affetto, sicurezza e protezione. Sarò duro con lei, ma togliersi la vita è un atto di vigliaccheria. Adesso mi ascolti bene prima di agire e faccia quel che le dico. Si copra entrambi gli occhi con delle bende e avvolgetele in modo da impedire completamente la vista. Finga di essere cieco giusto per tre ore. Camminate in giro e provate a fare le cose che fareste in condizioni normali. Vivete in quell’oscurità cercando a tendoni le vostra via in giro per la casa. Immaginate come deve essere la cecità. Provate a pensare come una persona priva di vista. Immaginate di non vedere mai più i colori o la luce del sole o gli alberi e i fiori. Pensate a quello che significherebbe trascorrere il resto della vostra vita incapaci di vedere qualsiasi cosa. Immaginate ad essere ciechi per quelle tre ore. Talvolta le cose si vedono più chiare in breve periodo di cecità. Accadde così a Paolo, quando era Saulo subito dopo la sua conversione. Egli era da tre giorni senza la vista quando Anania pregò per la sua guarigione. In quel periodo di cecità egli si vide com’era realmente. Si accorse che stava combattendo per una causa sbagliata. Si accorse di essere in collera per le ragioni sbagliate. Sicuramente lei avrà tutte le ragioni di questo mondo, ma suicidarsi non è nemmeno l’ultima cosa da fare, è da non considerare proprio, è un pensiero così macrabo. Paolo vide Gesù come amico dopo aver provato la cecità. Vide inoltre quando dovevamo soffrire (Atti 9:1-16). Mi auguro che nella vostra cecità spirituale possiate vedere anche voi Gesù come vostro amico, Salvatore e Signore dell’anima vostra. Quindi invece di pensare a cose che provengono dal maligno, cerchi la faccia di Cristo Crocifisso! Poi quando sarete ancora tentato da pensieri suicidi, ricordate che Satana tenta sempre di immergere la gente nelle tenebre. Gesù disse: “La luce è ancora per poco tempo tra di voi. Camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre, non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce” (Giovanni 12:35-36)
La Sete dell’Anima

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