Il copilota Andreas Lubite era depresso o posseduto dal diavolo?

A Napoli si dice “ropp’ arrubbat’ Santa Chiara mettette ‘e porte ‘e fierro”. Traduco: “dopo esser stata derubata la chiesa di Santa Chiara mise una porta di ferro” (una porta, praticamente, blindata). Detto popolano che fa capire bene in che società viviamo. Tutto viene rimandato a dopo la “disgrazia”, prima non si farà mai o quasi niente. Centocinquanta vite fatte a pezzi, vite inidentificabili, lacerate, irriconoscibili, solo per uno squilibrato mentale. Io credo che non era depresso, sicuramente soggiogato e guidato dal diavolo. Una persona depressa si butta dal terrazzo, si prende dei farmaci o si taglia le vene, o si impicca, insomma non trascina con sé 150 persone che non gli avevano fatto niente. La persona depressa può portare con sé al massimo persone che ama, non chi nemmeno conosceva. Quest’azione non è di una persona depressa, ma c’è dell’altro dietro la sua mente, qualcosa di diabolico. E il mondo si interroga: “Che facciamo?” Invece di due persone in cabina piloti, ne metteranno una terza. Se questo è risolvere un problema, amen. E comunque, si vuole curare sempre l’effetto e mai la causa, anche perché la causa è introvabile, a meno che non si pieghino le ginocchia davanti a Colui che “tutto può”, e non davanti alla sapienza umana, destinata sempre a fallire. Avevano irrobustito la porta della cabina pilota per i terroristi, ma non avevano calcolato gli squilibrati. Una volta le compagnie aeree americane, avevano l’abitudine di mettere in un qualsiasi volo due piloti, uno doveva essere un cristiano, e l’altro un non credente. Avevano questa abitudine perché credevano e aspettavano il ritorno di Gesù, così se ciò capitava, il pilota credente andava con il Signore l’altro rimaneva a guidare l’aereo. Non è una favola, è realtà, adesso non so com’è la questione, ma fino a poco tempo fa era così. Era una prevenzione “all’americana” ma lo facevano o lo fanno.
Ogni giorno il mondo si sveglia con delle tragedie tremende. A chi dare la colpa di ciò che succede? A Dio? Tanto Dio nemmeno ci risponde e quindi usiamo Dio come valvola da sfogo! Non sia mai! Ma purtroppo troppo gente da la colpa a Dio dei loro guai, o dei guai che ci sono nel mondo. Se solo prima di aprir bocca, l’uomo riuscisse a farsi un esame di introspezione, e magari riuscirebbe a capire che la colpa dei mali di questa società malata e tremendamente corrotta, è solo colpa sua e del suo egoismo. Qualcuno dirà, dov’è lo sbaglio dell’uomo se un pazzo ti dirotta nell’abisso? Che colpa ne hanno quella povera gente? A chi avevano fatto del male? A Chi e perché? Ecco che l’uomo vuole curare l’effetto e non la causa. Qual’è la causa? Una vita impiantata senza Dio, una vita con un solo scopo l’egoismo; vivere una vita esclusivamente per se stessi e non per il Creatore. Noi siamo stati creati per vivere con Dio, avere intima comunione con Lui. Avere un rapporto da Padre a figlio, un rapporto d’amore e di stabilità duratura. Ma se mettiamo Dio alla porta della nostra casa, dei nostri figli, del nostro lavoro, del nostro modo di pensare, dell’agire allora non prendiamocela con Lui e paghiamo le conseguenze. Sì, le conseguenze di una vita sbagliata, di una vita non affidatarGli, una vita non di consacrazione. La verità che non vogliamo che Dio stia fra i nostri piedi, con i nostri piaceri, i nostri peccati, e lo abbiamo mandato in soffitta. Anzi no in pensione, peggio all’ ospizio. Noi non vogliamo che quest’uomo regni su di noi. “Crocifiggilo, crocifiggilo”, gridavano (Luca 23:21). Gente rozza e grezza erano quei giudei, oggi le persone sono più istruite, più raffinate ma lo stesso non vogliamo che Dio si introduca nella loro vita: “Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3:19).
Con questo non voglio dire che su quel aereo non ci fossero cristiani, questo lo sa Dio, anzi le più sentite condoglianze alle famiglie, non giudico e non mi permetto, e d’altronde non sto giudicando il singolo caso, ma la grossa responsabilità dell’uomo senza Dio. In quante case si prega prima di andare a scuola o al lavoro la mattina? In quante case si ringrazia Dio per l’aria che respiriamo; per il cibo che mangiamo; per i vestiti che indossiamo; e per la salute che ci da ogni giorno? Facciamoci queste domande. Domandiamoci; ma Dio risponde alle preghiere si o no? Siamo sinceri. E se quei ragazzi avessero ereditato dai loro genitori l’affidarsi a Dio, alla Sua protezione, Dio era incapace di fermare quel pazzo? Si o no? La verità che noi contiamo le tragedie avvenute, ma non sappiamo quante volte Dio ha messo la Sua mano e ci ha tirato fuori da incidenti senza saperlo. Di preciso una risposta ai tanti perché della vita e delle sue disgrazie non sono capace di darla. Ma io sono sicuro che la preghiera muove il braccio di Dio, che lo crediate o meno. In questo mondo creato da Dio, sembra che non ci sia posto per Dio. Un pilota di aviolinee racconta la terribile esperienza attraversata in un volo notturno Londra – New York. Dopo aver compiuto poco più di metà del percorso sulla distesa dell’Atlantico, uno dei motori si spense. Era impossibile far girare nuovamente l’elica, ed egli si rese immediatamente conto che con tale resistenza aerodinamica probabilmente l’aereo non avrebbe mai raggiunto Gander di Terranova, prima che terminasse il carburante. Aveva mandato un segnale di SOS. Poco dopo egli ed il secondo pilota videro uno strano spettacolo nel cielo, a qualche miglio, sul lato dell’ala sinistra del velivolo: i vaghi contorni di quella che appariva una croce di fuoco. Questa apparizione li accompagnò per centinaia di miglia fino al momento dell’atterraggio senza incidenti a Terranova. Alcuni giorni dopo il pilota diceva che non avrebbe mai potuto essere di nuovo la stessa persona: – Ogni volta che vedo una croce, mi ricordo che sono stato salvato da una croce. Forse il pilota non avrà pregato ma qualcuno nell’aereo si, o qualcuno a casa lo avrà fatto non si sa, si sa solo che Dio intervenne. Personalmente non voglio speculare su di una disgrazia, che il più delle volte si poteva evitare. Ma ho scritto questo articoletto spinto a farvi rendere conto che abbiamo bisogno di Gesù, anche se gli altri ci chiameranno pazzi, noi non ci fermeremo, continuiamo ad andare avanti perché il nostro Dio è un Dio che ama proteggere i Suoi figliuoli e sa fare miracoli.

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