La Sofferenza Amica o Nemica?-Joni Eareckson Tada
Il fuoco è un amico capriccioso. Può essere il compagno migliore che si possa immaginare. Ma un momento dopo può rivoltarsi contro di te violentemente. Ripenso a un campeggio con mio marito, qualche estate fa. Avevo desiderato tanto trascorrere una fredda serata accoccolata vicino a un fuoco scoppiettante, sulle alte montagne della Sierra. Perciò non mi dispiace quando mio marito mi lasciò vicino al fuoco per andare a riempire la sua borraccia al ruscello. Era una notte molto bella. Il cielo era immenso, e le stelle sembravano appese così in basso! Una dolce brezza trasportava il profumo dei pini. Il fuoco crepitava conversando gradevolmente. Ero seduta davanti alle braci, di colore rosso-arancio, ne sentivo il calore sulle guance, e inspiravo l’aroma della legna che si bruciava. Il fuoco era un amico, in quella foresta fredda e buia. All’improvviso si alzò il vento, e la scena cambiò completamente. Le fiamme si alzarono, e una nuvola di fumo mi avvolse. Incapace di spostare la sedia a rotelle dal fuoco, e persino di gridare, rimasi lì, a tossire violentemente. Spaventatissima, guardo le fiamme che iniziavano ad avvicinarsi ai miei piedi. Per alcuni terribili secondi temetti di ustionarmi gravemente. Non c’era niente che potessi fare. In quel momento mio marito tornò, lasciò cadere la borraccia e corse a spostare la mia sedia dalla scia di fuoco e di fumo. Da quella sera cominciai a vedere il fuoco in un modo diverso. Imparai quanto velocemente una innocua brezza di montagna possa trasformare un amico in nemico. Il fuoco. E’ una di quelle cose che ha un grande potenziale per fare del bene, ma anche del male. Un fuoco in un campeggio può cuocere hamburger, per poi uscire dai propri limiti e incendiare una foresta. Lo stesso avviene con la sofferenza. Ha un profondo potenziale per il bene, ma può anche distruggere. La sofferenza può unire le famiglie, stringendole con la difficoltà, ma può anche separarle con l’egoismo e l’amarezza. La sofferenza può smussare i lati più spigolosi del tuo carattere o può indurire il tuo cuore. Dipende da noi. Da come reagiamo. Da ciò che scegliamo di fare della nostra sofferenza. La usiamo o le permettiamo di usarci? Andiamo a Dio o cerchiamo di combattere con le nostre forze? Non stupirti della prova dolorosa che stai passando, come se ti stesse accadendo qualcosa di strano. Ricorda le parole di Giacomo: “Beato l’uomo che sostiene la prova, perché, essendosi reso approvato, riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che l’amano” (Giacomo 1:12). La sofferenza, che vediamo e sentiamo come un fiere nemico, può essere un valido alleato. Solamente tu puoi decidere cosa deve essere realmente.
Joni Eareckson Tada
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