La riconciliazione dopo la rottura (2 Corinzi 5:10-21)
Leggendo questi versi risalta l’evidenza che prima v’era comunione di Dio con la Sua creatura.
La prima rottura ebbe inizio nel giardino dell’Eden con Adamo ed Eva, talché il Signore dovette provvedere a salvaguardare l’Eden.
Il peccato, entrando nel mondo, ha portato al verificarsi di rotture in ogni campo.
· Tra coniugi: nel conoscersi si sono giurati fedeltà e amore accettando tutti gli impegni del matrimonio, poi qualcosa di male entra in loro e genera la rottura con la conseguenza della separazione, del divorzio.
· Tra famiglie: a volte sorgono problemi per qualche eredità, oppure questioni di confine; per 20 o 30 centimetri si giunge persino ad andare in tribunale contro i propri parenti.
· Tra nazioni: il più delle volte basta il capriccio di un dittatore, la sete di dominio o di guadagno ed ecco che sopravviene la rottura diplomatica, o peggio ancora, le conseguenze tragiche di una guerra. Qualche ambasciatore, qualche organizzazione
si fanno avanti per cercare una conciliazione…
Gesù in Matteo 5:25 dice: «Fai presto amichevole accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui…».
Gesù è stato per l’umanità il Giudice conciliatore e di pace; prima di comparire davanti al Giudice Supremo c’è la possibilità di fare pace con Dio: «Siate riconciliati con Dio».
Noi salvati possiamo esprimerci come Paolo: «Se infatti mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio Suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la Sua vita» (Romani 5:10); infatti mentre eravamo nemici abbiamo ottenuto la riconciliazione con Dio per la morte del Suo Figliuolo.
Nel tempo in cui Gesù era sulla terra v’era discordia tra Giudei e Samaritani per questioni religiose fin dal tempo di Zorobabele, perché i Giudei respinsero il concorso dei samaritani per restaurare Gerusalemme e il tempio.
Si era giunti al punto che, per offendere una persona, la apostrofavano chiamandola samaritana, e lo fecero anche con Gesù: «Non diciamo bene che sei un samaritano e che hai il demonio?» (Giovanni 8:48).
La Samaria era una zona collinosa tra la Galilea e la Giudea, e i Giudei preferivano allungare la strada pur di non passare per quei luoghi, ecco perché la donna al pozzo si meravigliò che un giudeo chiedesse un po’ d’acqua.
Gesù era giunto fino a qui per aprire la strada alla riconciliazione con Dio: questo particolare incontro e il dialogo con la samaritana furono determinanti per evangelizzare la città.
È sorprendente come la popolazione credette in Gesù a motivo delle Sue parole (Giovanni 4:42), mentre i Giudei chiedevano segni e miracoli per credere «Se non vedete segni e miracoli non credete» (Giovanni 4:48).
Gesù diede agli apostoli la gioia di raccogliere il frutto definitivo con la discesa dello Spirito Santo, affratellando in una unica fede quelli stessi che un giorno avrebbero voluto far perire: «Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e li consumi?» (Luca 9:54).
Nessuna potenza o organizzazione umana può garantire la pace, ma solo il principe della pace, Gesù Cristo.
Per ottenere il perdono e l’amicizia di Dio bisogna riconoscersi peccatori.
Il peccato allontana l’uomo da Dio, ma Dio, per il sacrificio di Cristo Gesù, lo può allontanare dall’uomo.
Alcune organizzazioni si sono impegnate a unire i popoli:
· nel 1869 fu aperto il canale di Suez per unire il Mar Rosso con il Mediterraneo,
· nel 1914 il canale di Panama per unire l’oceano Pacifico con l’oceano Atlantico, mentre in Europa si scatenava la prima guerra mondiale.
L’uomo può tentare di unire gli oceani, può forse unire fra loro i mari, può anche collegare nazioni con grandi gallerie e trafori attraverso le montagne, ma solo lo Spirito Santo può unire l’uomo a Dio.
Per primo Dio si è mosso, facendo la Sua parte per stabilire un punto di incontro fra Lui e l’uomo: «Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito figlio…» (Giovanni3:16), ora Egli aspetta che l’uomo faccia la sua parte per riconciliarsi
con Lui, accettando quel prezioso sacrificio.
«Siate riconciliati con Dio».
Il Signore ci benedica.
Lascia un commento