GESU’ DURANTE LA TENTAZIONE VINCE SATANA CON LA PAROLA.

Matteo 4:10
Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto”».

Alcuni sono convinti che Gesù essendo Dio non poteva perdere il confronto col diavolo.
Non c’è nulla di più sbagliato se crediamo questo perché è verissimo che Dio si è fatto uomo ma non dimentichiamo che Gesù si definisce assai spesso “figlio dell’uomo” perché di tutte le Sue virtù e Onnipotenze non ne fece uso tranne qualche volta occasionalmente.

Gesù quando prese corpo umano, fu il più grande pianista assoluto che non adoperò il Suo strumento ma come uomo semplice, anzi come servo, si abbassò fino alla polvere per servire Dio Padre ed essere di esempio a ciascuno di noi.

Gesù avrebbe anche potuto fallire la Sua missione poiché era in tutto “un semplice uomo” sofferente come tutti, affaticato come qualunque, a volte triste come chicchessia e quando comprese che Marta la sorella di Lazzaro non credeva alla risurrezione che potesse avvenire in quel momento, Gesù pianse (Gv 11:35) e questo è il verso della Bibbia più corto: Gesù triste.

Prima di iniziare la Sua missione, è scritto che lo Spirito dell’Eterno Lo prese di peso e Lo portò nel deserto, in quel deserto dove per sei mesi aveva predicato Giovanni il Battista e lì doveva essere provato, doveva manifestare la Sua fedeltà al Padre come uomo.

Gesù, se leggete nella Bibbia la “tentazione” (Mt 4:1-11), non prese spade, elmo, scudo, calzari speciali come consiglia l’apostolo Paolo in Efesini 6:10-20 (elementi indispensabili per coloro che vanno alla guerra), ma Gesù possedeva la conoscenza della Parola di Dio poiché Egli nel principio era la Parola di Dio e tutto è stato fatto perché Dio Padre possedeva il Figlio in Se così Gesù è il Creatore dello stesso satana che lo tentava.

Gesù non perse il confronto e quando andò a morire sulla croce, vi andò volutamente perché noi insufficienti e misere creature, attraverso Cristo, possiamo presentarci al Padre altrimenti, non potremmo: troppo sporchi e non presentabili dinanzi alla troppa santità dell’Iddio vivente tre volte Santo!

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