Eccomi! Manda qualcun altro!
“Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?»…” (Isaia 6:8)
Questo verso presenta due principi irrinunciabili: la Sua chiamata e la nostra ubbidienza.
Purtroppo, accade che alcuni sono chiamati e non vanno, mentre ci sono coloro che vanno e non sono stati chiamati, così come è scritto in Geremia 23:21: “Io non ho mandato quei profeti; ed essi corrono; io non ho parlato a loro, ed essi profetizzano.”
Talvolta, tiriamo fuori tante scuse per sottrarci al suo mandato: “Non sono capace! Non ho tempo! Non mi crederanno! La mia famiglia è un impedimento!…” e qui l’elenco potrebbe essere lungo.
In genere, i motivi per i quali siamo tentati di fare orecchio da mercante sono:
1. Ingratitudine! Non fare stima del privilegio di essere utilizzati dal Re dei re, per l’avanzamento del Suo Regno!
2. Orgoglio! Paura di fallire e fare brutta figura, mentre dimentichiamo che Dio non ci chiama ad avere successo, ma ad ubbidire al Suo mandato!
3. Egoismo! Temiamo che ci toglierà il tempo o addirittura potrà essere pregiudizievole per la benedizione della nostra famiglia!
4. Testardaggine! Perché vogliamo fare un’altra cosa, piuttosto quello che il Signore ci ha chiamato a fare!
Per i motivi espressi in premessa, all’invito di Dio, in più di qualche occasione a volte rispondiamo: “Eccomi! Manda un altro!”
Possa questa semplice riflessione riuscire a spronarti e incoraggiarti per ubbidire al mandato che Dio ti sta rivolgendo e rispondere correttamente: “Signore eccomi! Manda me!”
Pace
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