Se l’eredità “ti sta stretta”
Giosuè disse loro: “Se siete un popolo numeroso, salite alla foresta, e dissodatela per farvi del posto nel paese… giacché la contrada montuosa d’Efraim è troppo stretta per voi”
(Giosuè 17:15)
I discendenti di Giuseppe forti di un’antica promessa e di una speciale benedizione reclamavano una doppia parte di territorio.
Da come si espressero e dalla risposta di Giosuè appare evidente che il loro disagio e la pretesa che ne conseguiva erano da biasimare.
Essendo inadempienti per non aver conquistato la terra loro assegnata, essi accusavano qualcun altro della loro condizione, incolpando Giosuè: “Perché ci hai dato come eredità una parte sola?”.
La riposta fu semplice: “Salite… dissodate… conquistate…”.
Se erano “alle strette” era per loro colpa, essenzialmente per mancanza di una fede coerente ed attiva.
Cari nel Signore non è una cosa che capita spesso anche oggi?
Quanti di noi vivono un costante stato d’insoddisfazione perché vivono una vita grama, non riuscendo a realizzarsi pienamente come individui e come credenti né ad esprimere completamente il loro (presunto) potenziale?
Quante persone incolpano Dio, la famiglia, la comunità, la società… perché la vita “gli sta stretta” ma non si preoccupano di capire quello che Dio si aspetta veramente da loro?
Giosuè disse al popolo che le promesse essi le avrebbero potuto realizzare nell’obbedienza e nell’azione, non mediante sterili lamentele e vane recriminazioni.
Oggi per chi di noi cerca la vera vita in Cristo Gesù non ci sono monti da scalare, terre da disboscare o nemici da cacciare… ma è urgente che vi sia un ravvedimento operoso.
Alla chiesa di Efeso che aveva perduto il primo amore lo Spirito Santo infatti ordinava: “Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima”.
Sì! Perché soltanto in Cristo abbiamo vita esuberante!
Aiutaci Signore!
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