TESTIMONIANZA
Prima della conversione, ero soggetta aparticolari fenomeni. Ad esempio, mi sentivo osservata continuamente, specialmente in casa.
Avevo paura di stare sola, avevo paura del buio e non andavo in soffitta da sola; i miei pensavano fosse paura infantile. Crescendo, mi sentivo attratta da cose strane, che avevano a che fare con l’occulto, ad esempio racconti dell’orrore e di streghe. Con gli amici abbiamo fatto, per scherzo, sedute spiritiche. Ho persino letto le carte a una mia compagna, indovinando, a detta della malcapitata. Una sera ho sentito un rumore, come un boato, e cercando la causa, abbiamo scoperto che i miei libri erano stati scaraventati sulle scale, mentre noi eravamo in salotto. Credo tu abbia chiara la situazione.
Ero cattolica, osservante e praticante, secondo il comune senso religioso. Partecipavo alle funzioni e alle processioni. Un anno avevo orgogliosamente portato a spalla, con altre ragazze, una statua.
Intanto, Dio mandò a casa una cugina credente, che ci visitava e ci parlava di Dio e del bisogno di salvezza, che ogni uomo ha. Quando mi sono avvicinata a Dio e ho cominciato aleggere la sua Parola, comprendevo che quanto affermato all’interno della chiesa romana, non corrispondeva. La certezza di essere ingannata e il disagio, che sentivo, mi fecero decidere di«ubbidire a Dio anziché agli uomini» (Atti 5,29).
In quel periodo, leggevo i passi relativi all’idolatria e gli idoli, nel libro d’Isaia. Quei passi miavevano scossa e avevo deciso di non rivolgermi più agli idoli, di non partecipare alle processioni e neppure di portare pesi inutili sulle spalle. Tuttavia, quando presi questa decisione, le cose peggiorarono. Mi trovavo in mezzo alla battaglia e non lo sapevo.
In occasione di una ricorrenza annuale, rifiutai un invito a partecipare a una processione; fu allora che iniziò la mia battaglia. Per due volte ho sentito «toccarmi» sulla carne, mentre erostesa sul letto; tali entità volevano intimorirmi. Io non ho visto nulla, perché Dio non lo ha permesso, ma le ho sentite, poiché non dormivo, ma ero sveglia e vigile. Non sono più riuscita a dormire in camera mia; ero osservata e disturbata continuamente.
La mia salvaguardia era la lettura assidua della Parola di Dio; avevo 20 anni, non avevo un lavoro e, dopo i lavori domestici, avevo molto tempo.
La famiglia intervenne con la pratica della magia bianca, che, a parer loro scaccia quella nera!Io, leggendo la Bibbia, non credevo potesse far qualcosa, ma ero soggetta alla famiglia e dovetti sottostare. Inutile dire che il problema non fu risolto.
Quando sono stata rigenerata, è iniziata la mia libertà e la mia vita. Dio permise che l’argomento venisse fuori con altre persone rigenerate e affidabili. Allora scoprii che su di me pesava un patto vincolante, stipulato da una mia antenata a favore dei figli e, siccome era lungimirante, volle estenderlo per sette generazioni, come un eredità. Io ero parte del patto occulto, senza saperlo, ero vincolata senza saperlo.
Dopo averlo saputo e avendo chiara la mia situazione, con l’aiuto di una sorella, spiritualmente forte, abbiamo stabilito un giorno, per chiedere a Dio la mia liberazione. Mi misi in preghiera e chiesi a Dio di farmi tornare alla mente tutto ciò, che avevo fatto, mentre ero «beneficiaria» del patto. Tutto mi tornò alla mente, molti ricordi mi sorpresero, perché non ne ero fin lì consapevole; mi vergognai così tanto, confessai ogni peccato e chiesi perdono. Alla fine rinunciai verbalmente a tale patto; e la sorella che era con me, intercedette per me davanti a Dio. Pregammo molto, e fui liberata.
Oggi lo so, lo Spirito lo attesta, che sono libera dal patto. Le mie paure sono svanite. Il Signore mi ha confermato la sua presenza; in alcune situazioni in cui mi sono trovata a stare sola, la mia mente è corsa al Signore e al fatto che Egli fa accampare i suoi angeli intorno ai suoi figli, a loro protezione. Mi immagino come siano di guardia intorno alla mia casa.
Da allora, mi è rimasta una specie di sensibilità verso tutto ciò, che è occulto; avverto prima di altri, quando c’è qualcosa che non va, e prendo le distanze. Se posso, avverto gli altri che la situazione potrebbe rivelarsi pericolosa.
Ringrazio Dio per avermi liberata e per la sua presenza nella mia vita.
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