CONOSCENZA COMPASSIONEVOLE
“Tu apri la tua mano, e sazi il desiderio di tutto ciò che vive” (Salmo 145:16)
Il nostro Dio ha sempre la mano aperta. Egli non dona di malavoglia, né forzatamente, ma sempre in modo generoso. Egli prende piacere nel donare. Troviamo sempre pienezza e un senso di completezza nel Suo modo di dare! Godiamo di una generosità davvero instancabile e incessante! Ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno Egli riversa i Suoi doni sulla terra! Il grido che sale dal mondo è sempre il medesimo: “Provvedi, intervieni, soccorrici!”. Dio, però, desidera non soltanto che chiediamo, ma anche che prendiamo: Egli non si irrita perché chiediamo troppo, mentre si dispiace che chiediamo troppo poco. “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio: chiedete e riceverete, affinché la vostra allegrezza sia completa” (Giov. 16:24). Questo è il nostro Signore, un Dio abbondante e generoso, che apre la mano per soddisfare i desideri di tutto ciò che vive. Questa generosità si è espressa nel suo apice ineffabile proprio per noi. È scritto, infatti, che “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giov. 3:16). Possiamo allora esclamare con il salmista: “Io t’esalterò, o mio Dio, mio Re, benedirò il tuo nome in sempiterno” (Salmo 145:1). Vogliamo soffermarci sul testo in esame, e permettere alla luce dello Spirito Santo di illuminare in modo particolare la parola “desiderio”, che si ripete anche nel v. 19. Sarebbe già molto se Dio si limitasse a soddisfare i nostri bisogni, ma Egli va molto al di là. La pietà si muove per soddisfare un bisogno: il senso del dovere può, in qualche occasione, andare incontro alle necessità, ma la soddisfazione di un desiderio implica una tenera attenzione, una dolce e compassionevole conoscenza, una brama di benedire. Dio non è soddisfatto fin quando non ha appagato il nostro desiderio.
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