INGANNI E ILLUSIONI

A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia.
La maggior parte degli esseri umani non cerca la verità, si illude di averla, e lotta per imporre la propria.
Chi vuole vedere il fondo di un laghetto, non deve agitare le mani nell’acqua, ma lasciare che l’acqua cessi il movimento, solo così può apparire chiaro e definito il fondo. Il cristiano di oggi è, invece, uno che tenta di vedere il fondo agitando le mani in acqua, creando solo nuove increspazioni. Agitare le acque significa mettere tutta l’importanza su un’energia inesausta e un’attività incessante, ma non sulla vita intima con Dio. Il servizio per Gesù è il più pericoloso rivale della nostra devozione. Infatti servire è più facile che essere consumati, svuotati fino alla feccia, fino al fondo di noi stessi. L’unico scopo della risposta al richiamo di Dio è quello di rispondere alla Sua richiesta, e non quello di fare qualche cosa per Lui. La vita che Gesù ha donato è la comunione con Lui, per essere Uno con Lui e per conoscere Dio; è questa la mèta eterna del cristiano. La conoscenza della Parola appare per loro diversa da ciò che vivono nell’esperienza giornaliera e, a volte, anche inapplicabile alle situazioni in cui operano; oltre alla proclamata vittoria in Cristo alcuni sperimentano depressioni e sofferenze. Costoro vivono una vita di fede in modo superficiale e distaccato, quasi come fosse un’abitudine non più in grado di suscitare in loro alcuno stimolo.
Ingannano sé stessi quando, mentre testimoniano di Cristo e della fede, vivono stanchi di lottare,
evidenziando un reale sdoppiamento ed una perdita della integrale visione della verità del Cristianesimo nella realtà del vivere terreno.
L’inganno e l’illusione è creato dall’essere umano credendo in ciò in cui desidera credere. Ed è per questo che inganni e illusioni sono credute le verità più sincere, mentre invece è la realtà ad essere favolosa. Tanti si lasciano ingannare dalle varie forme di apparenze, stabiliscono e confermano la loro vita quotidiana di abitudini e si routine, sempre costruite su fondamenta puramente illusorie. Spesso conduciamo questa vita meschina perché la nostra visione non penetra oltre la superficie delle cose. Preferiamo guardare le increspazioni anziché il fondale. Pensiamo che quello che è sia quello che sembra essere.
Facciamo tanto per piantare il nostro piede giù in mezzo al fango e alla melma delle opinioni, del pregiudizio, della tradizione, dell’illusione e dell’apparenza, e non siamo più in grado di scavare fino a raggiungere il fondo roccioso, che possiamo chiamare realtà, e dire “Eccola”. Quando perseguiamo il materialismo, le ambizioni personali, i sogni, quando acquisiamo fama, noi siamo mortali.

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