“Signore mi si fa violenza; sii tu il mio garante”
Che meraviglia queste parole…Una preghiera dal carattere universale che si può adattare a qualsiasi tipo di necessità e che esprime piena fiducia nel fatto che Dio si assuma ognuna delle responsabilità che ha preso nei nostro confronti. “Signore mi si fa violenza; sii tu il mio garante”. Fratello, sorella, amico, da cosa sei oppresso? Dal senso di fallimento, dalla tentazione, dalla consapevolezza di aver peccato? Oppure sei gravato dalla povertà, dal debito, dal timore della disoccupazione o dal l’incapacità di trovare lavoro? Sei abbattuto forse da situazioni conflittuali all’interno o all’esterno della tua casa? Sei attaccato e ostacolato dalla malattia, e non hai speranza che si trovi un rimedio? Qualunque sia il caso che stai affrontando le parole di questa supplica si adattano a ogni tipo di oppressione, che può essere affidata al tuo fedele Creatore, con la certezza che Egli si fa garante per te difronte a chi reclama la tua vita.
Allora, cosa possiamo aspettarci da una preghiera così semplice eppure così completa? Noi conosceremo Dio. Al verso 15 leggiamo: “Che dirò? Egli mi ha parlato, ed egli l’ha fatto. Ezechia era religioso, aveva perpetuato i servizi del tempio e goduto dell’intima amicizia di Isaia, eppure nonostante tutto, questo non lo aiutò ad incontrare Dio di persona. Ma quando volse la sua faccia verso il muro, esternò l’angoscia della sua anima, commosse il Signore e lo conobbe sotto un aspetto nuovo. Lo udì parlare e vide la Sua opera. Non riusciamo a comprenderne il
motivo ma è soltanto attraverso la malattia, l’abbandono, la pressione del dolore più opprimente che alcuni uomini imparano a vivere correttamente a scoprire quel mondo invisibile ma più reale in cui la vita dello spirito sboccia davanti a Dio come un fiore in primavera.
Dio ti benedica.
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