Adora il Signore!
Mentre Pietro entrava, Cornelio andandogli incontro, si inginocchiò davanti a lui. Ma Pietro subito lo rialzò, dicendo: «Àlzati, anch’io sono uomo!» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.10 versi 25 e 26)
La Bibbia, come Parola di Dio, è quella lettera, quel messaggio che Dio stesso ha dato e messo nelle mani dell’uomo affinchè questi possa cercarLo, conoscerLo e amarLo. In essa ci sono tanti episodi e tanti fatti accaduti che sono stati scritti affinchè l’uomo, di ogni tempo, possa trovarne beneficio, soccorso ed istruzione. Insomma, se cominciamo a prendere piacere, diletto, nelle cose di Dio, questo non può che fare del bene a tutto l’essere nostro: anima, corpo e spirito.
In questo file tratteremo di un uomo di nome CORNELIO che era centurione Romano, cioè un ufficiale dell’esercito romano e quindi una persona a cui l’imperatore di Roma aveva ritenuto d’affidare una parte della Legione dei soldati di Roma. Egli esercitava il suo comando nella terra della Palestina e più precisamente a Cesarea, oggi territorio turco della Cappadocia. Per certo, dalla lettura, sappiamo che Cornelio non era un arrogante militare ma una persona pia che aveva nel cuore il desiderio di pregare assiduamente Dio, il Creatore del cielo e della terra. E’ sorprendente osservare che questo uomo, nonostante appartenesse al popolo pagano, elevava continue preghiere non a Giove o ad altri dei pagani dell’Olimpo, ma all’Iddio vivente e vero, l’Iddio di tutti: dei Giudei, e quindi del popolo d’Israele, ma anche dei Gentili, cioè di coloro che erano lontani dai Patti e dalle Promesse dei profeti e dei patriarchi dell’Antico Testamento. Un giorno Dio, a conferma che Egli ascolta sempre coloro che con sincerità si rivolgono a Lui, mandò un angelo dal cielo ad annunziare a Cornelio che le sue preghiere erano salite a Lui e che Dio aveva gradito la sincerità nel suo pregare. L’angelo diede anche un comando a Cornelio, di mandare degli uomini a Ioppe (un’altra città) per chiamare Simone detto Pietro. Cornelio con fede ubbidì al comando ricevuto e mandò degli uomini alla ricerca dell’apostolo Pietro. Mentre ciò avveniva, lo Spirito Santo preparò Pietro a ricevere quegli uomini ed a seguirli. In seguito leggiamo che Pietro si unì a quegli uomini per recarsi a casa di Cornelio.
Giunti a casa di Cornelio, questi andandogli incontro s’inginocchiò davanti a Pietro, quasi come se fosse un essere venuto dal cielo o un idolo a cui prostrarsi; ma Pietro amorevolmente e nel contempo autorevolmente lo esortò a non compiere quel gesto, perchè egli era un uomo come lui. Amici, che meraviglioso insegnamento: quante volte possiamo vedere, e ciò ci fa piangere in cuore, persone prostrarsi davanti ad altri esseri umani, a statue, a simboli, ad idoli che hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono. Quante volte ci rattristiamo nel vedere l’uomo che prega, adora e/o venera la creatura anzichè il Creatore. Certo, Pietro fu davvero un grande uomo di Dio, grande poichè Cristo lo rese tale. Eppure era un uomo come leggiamo chiaramente nel verso scritto in apertura di questa meditazione. Infatti leggiamo che quando Pietro entrò in casa di Cornelio, questi gli si gettò ai piedi per adorarlo. E’ importante sapere che Cornelio apparteneva alla stirpe PAGANA e come tale egli non sapeva che fosse un grave errore, oltre che gravissimo peccato, adorare una creatura. Ma Pietro, che aveva idee più chiare e sapeva bene i comandamenti di Dio (v’invitiamo a leggerli nella vostra Bibbia e precisamente nel Libro dell’Esodo al capitolo 20 versi 1 a 17), non appena Cornelio gli si prostrò davanti, lo rialzò e gli disse «ALZATI, sono un uomo anch’io!»
I primi cristiani riconoscevano il fatto che Pietro era un grande uomo di Dio, ma non provarono, nè pensarono mai di venerarlo. Se leggiamo attentamente il libro degli Atti degli Apostoli notiamo che Pietro non aveva una posizione speciale, egli era un anziano come tutti gli altri e non dominatore sugli altri. Quindi, cari lettori, questo episodio è la chiara conferma del comandamento di Dio che afferma, senza mezzi termini: «IO sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a Me. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché IO, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso» (Rif. Libro dell’Esodo Cap.20 versi 2 a 5). Possa essere per te, la lettura di questo brano, la chiave per aprire quella porta lasciata chiusa fino ad ora. Possa per te esser questo il momento della verità: «Adora il Signore, il tuo Dio, ed a Lui solo rendi il tuo culto!» (Rif. Evangelo di Luca Cap.4 verso 8).
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