COME VUOI (?)
Allora Gesù le disse: «Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi» (Matteo 15:28)
Cari amici e fratelli,
le parole di Gesù alla donna cananea sono di quelle che ai nostri tempi vengono facilmente estrapolate dal contesto per “esaltare” un aspetto della verità evangelica col rischio di “stravolgerne” il vero significato.
Ad una lettura superficiale si potrebbe dire: “Il Signore ci da tutto quello che vogliamo!”.
Ma è proprio così?
Da una lettura attenta, sia della storia della donna cananea, sia dei Vangeli impariamo che “ti sia fatto come vuoi” non esclude, anzi include, necessariamente altre realtà…
1. Non esclude, prima di tutto, la sottomissione. L’attitudine della donna dopo il primo rifiuto “istruttivo” di Gesù ricorda quella del lebbroso il quale… gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». Pensare che il Signore sia obbligato a fare quel che vogliamo è un atteggiamento arrogante e incredulo che porta molte persone fuori dalla grazia di Dio. Gesù non potrà mai dirti ti sia fatto come vuoi finché non impari a dire: «Dici bene Signore… ». Sarà la sottomissione alla Sua volontà e al Suo piano che ti porterà a desiderare (e realizzare) le cose che Egli vuole darti.
2. Non esclude, poi, la fede. Gesù, infatti, disse a un centurione: «Va’ e ti sia fatto come hai creduto». Non possiamo pensare di realizzare “quello che vogliamo” se non siamo disposti a credere in Gesù Cristo. L’enfasi della frase di Gesù non è sulla “volontà” della donna, ma sulla sua grande fede! Non sarà con l’ostinazione che riuscirai a ricevere le risposte divine ma con la sottomessa, costante e devota fiducia in Colui le Cui briciole possono soddisfare la fame più grande! Non c’inganniamo! Senza la fede in Cristo e nel Suo sacrificio, non avremo mai comunione con Dio!
3. “Ti sia fatto come vuoi”, infine, non esclude la preghiera. Il fatto che Dio opera nella vita di quelli che lo desiderano non esclude la necessità di una ricerca, costante e perseverante. È vero che il Padre nostro “sa” quello di cui abbiamo necessità e conosce i nostri desideri, ma questo non ci dispensa da una vita di preghiera. La donna in quel breve incontro con Gesù fece tre diverse invocazioni prima di ricevere l’agognata risposta! Un desiderio frustrato e non confidato può diventare un capriccio e portare alla depressione, un desiderio sottomesso alla volontà di Dio, invece, può insegnarci a pregare con fede e vedere la gloria di Dio nella nostra vita e nella nostra casa!
Quante volte quello che “vogliamo” è così profondamente, ostinatamente e palesemente contrario alla volontà di Dio tanto da farci diventare infelici! Possa il Signore aiutarci a desiderare, prima di tutto, la salvezza dell’anima, il perdono dei peccati e la pienezza del Suo Spirito per servirLo con zelo, ben sapendo che tutte le altre cose ci saranno date “in più”.
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