IPOCRISIA
Dalla parola ypokrìno significa più precisamente un giudicare approfondito; un vedere che “cosa c’è sotto”. Colui che simula virtù o sentimenti che non ha, per ingannare, lusingare. L’ipocrisia è un atteggiamento, comportamento o vizio di una persona che volontariamente pretende di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in pratica non possiede.
L’ipocrisia non fa altro che mostrare una bella maschera.
La gente falsa non parla, insinua. Non conversa, spettegola. Non elogia, adula. Non chiede, esige. Non sorride, mostra i denti. La gente falsa è povera di spirito, poiché non cammina, striscia nella vita, sabotando la felicità altrui. La gente falsa è falsa perché non ama.
L’ipocrita è colui che per reo fine di ingannare altrui, si studia di comparire onesto e religioso.
L’uomo è talmente abituato a mentire a sé stesso che non riconosce più la realtà, è il manipolatore di sé stesso.
L’ipocrita guarda a quei valori che sono stimati nel suo tempo, e a questi si attacca, senza preoccuparsi di chiarire se sono valori veri o falsi: basta che gli diano onori e soddisfazione personali delle quali vantarsi.
L’ipocrita fa una doppia vita, per cui sul piano psicologico è una specie di schizofrenico. La sua condotta si pone su due piani o potremmo dire due registri, per la verità incompatibili fra loro. Ma l’ipocrita non si preoccupa delle contraddizioni, e giunge anzi a giustificarle.
L’ipocrita infatti serve a due padroni: da una parte nell’intimo, egli serve solo a se stesso nella sua brama di autoaffermazione e autoglorificazione; dall’altra finge, nel comportamento esterno, davanti alle persone oneste, di amare Dio.
Colui che si definisce credente e nel contempo manifesta ipocrisia è uno sfruttatore e bestemmiatore del nome di Dio. Il suo non è altro che orgoglio religioso e di conoscenza cui non corrisponde un cambiamento radicale della propria vita che un cristiano dovrebbe avere.
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