Qualche tempo fa ho letto una storia che svela il segreto per superare la preoccupazione e vivere nella pienezza della speranza…
Un pastore si trovava su un aereo per affrontare un lungo viaggio. Si capì subito che sarebbero sopraggiunti dei problemi quando si accese il simbolo che indicava di allacciarsi le cinture. Poi, dopo un po’, una voce calma disse: “Al momento non serviremo bevande perché si prevede qualche turbolenza. Preghiamo i signori passeggeri di accertarsi che abbiano regolarmente allacciato le cinture di sicurezza”.
Quando il pastore si guardò attorno, gli fu subito chiaro che molti passeggeri stavano cominciando a provare ansia. Poi l’assistente di volo annunciò: “Siamo spiacenti di comunicarvi che non ci è possibile servire il pasto in questo momento. Le turbolenze non sono ancora terminate”. Poco dopo scoppiò la tempesta. Il rumore dei minacciosi schianti dei tuoni superava addirittura quello dei motori dell’aereo. I lampi illuminavano il cielo sempre più scuro e, nel giro di poco, quel grande aereo fu come un tappo di sughero trascinato qua e là dalle correnti di un oceano celeste. Un momento veniva portato in alto da incredibili correnti d’aria, quello dopo precipitava come se dovesse schiantarsi.
Il pastore confessò che provò anche lui il disagio e la paura che attanagliava gli altri passeggeri. “Nel guardarmi attorno”, dichiarò, “mi resi conto che quasi tutti i passeggeri erano angosciati e allarmati. Alcuni pregavano. La situazione sembrava molto seria e molti si domandavano se ce l’avrebbero fatta. Poi, tutto a un tratto, vidi una bambina. Sembrava che la tempesta non la tangesse affatto. Se ne stava comodamente seduta sul sedile leggendo un libro, e nel suo piccolo mondo tutto sembrava calmo e ordinato. A volte chiudeva gli occhi, per poi riprendere la lettura; poi allungava le gambe, ma la preoccupazione e la paura non facevano parte del suo mondo. Mentre l’aereo veniva schiaffeggiato da quella terribile tempesta, sballottato da una parte all’altra, portato in alto dalle correnti per poi precipitare spaventosamente, e tutti gli adulti erano mezzi morti dalla paura, quella straordinaria bambina non si scompose minimamente e rimase imperterrita”.
Il pastore non riusciva a credere ai suoi occhi. Non sorprende, dunque, che quando finalmente l’aereo atterrò e tutti i passeggeri sbarcarono in fretta e furia, lui si fermò per parlare con la bambina che aveva osservato per tutto il volo. Dopo aver fatto una serie di commenti sulla tempesta e sul comportamento dell’aereo, le domandò perché non avesse avuto paura. La bambina rispose: “Perché il pilota è il mio papà, e mi sta portando a casa”.
Che magnifica illustrazione di come trovare la pace anche nel mezzo della tempesta! Quella bambina non cadde mai in preda alla paura o all’ansia perché confidava nel fatto che suo padre sapeva quello che stava facendo. Tutti gli altri erano concentrati sulla tempesta, in preda al panico e preoccupati che non ce l’avrebbero fatta. Ma a quella bambina pensieri del genere non vennero nemmeno in mente. Nella sua testa, suo papà aveva sempre avuto la situazione sotto controllo: non c’era nulla di cui preoccuparsi.
Se volete smettere di preoccuparvi, vi incoraggio ad assumere lo stesso atteggiamento: anziché supporre il peggio ogni volta che il gioco si fa duro, abbiate la fede di mettervi comodi e rilassarvi. Magari ci sarà qualche turbolenza e le persone che vi circondano mostreranno segni di paura, ma voi sapete una cosa che loro potrebbero non sapere… il pilota è il vostro Padre Celeste. È impossibile che Lui vi deluda: ha sempre avuto la situazione sotto controllo.
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