LA GRAZIA DI DIO
La grazia di Dio risveglia un gran risentimento perché fa una rivelazione assai sgradita. L’uomo che prende piacere nel dare, agisce sotto la spinta di una certa dose di orgoglio; quindi è ben differente il suo stato d’animo quando, invece di dare, deve accettare. Dobbiamo capire che nei nostri rapporti con Dio non possiamo né guadagnare né meritare alcuna cosa; se non vogliamo accettare il dono di Dio, non abbiamo altra alternativa che farne a meno. Spiritualmente, la maggiore benedizione che mai possiamo avere è il riconoscimento della nostra completa indigenza; fino a quando non siamo arrivati ad ammetterla, Dio non può esercitare la Sua grazia. Fintanto che siamo ricchi o che possediamo qualche cosa,nel campo dell’orgoglio o dell’indipendenza,,Dio non può agire a nostro riguardo. Il dono della natura di Dio ci comunica la vita di Gesù, che a sua volta, dà vita.
Gesù non restaura le virtù umane, ma rifà tutto l’uomo interiormente. La vita che Dio pone in noi sviluppa le Sue proprie virtù che sono quelle di Gesù Cristo. Osserva attentamente ciò che Dio fa con la fiducia che riponi nelle virtù naturali dopo la santificazione, o con quella che metti nelle tue forze; Egli avvizzisce l’una e l’altra fino a che tu non impari a condurre la tua vita attingendo tutte le forze dalla vita di Gesù. Il segno che Dio è all’opera in noi ci è dato dal fatto che Egli distrugge la nostra fiducia nelle virtù naturali, perché queste virtù non sono l’adempimento delle promesse riguardanti ciò che diverremo, ma quel che rimane dell’uomo come avrebbe dovuto essere quando Dio lo creò. Noi ci attacchiamo a questi resti, mentre Dio vuole metterci in contatto con la vita di Gesù. Dio non sottopone le nostre virtù ad un lavoro di riparazione e di trasfigurazione, perché esse non potrebbero mai arrivare ad essere secondo la volontà di Gesù Cristo. L’amore umano, la pazienza umana, la purezza umana non possono mai soddisfarLo. Ma se conduciamo ogni momento della vita del nostro corpo ad essere in armonia con la nuova vita che Dio ha messo in noi,,Egli manifesterà in noi le virtù che caratterizzano Gesù.
Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo diventarlo con mezzi soprannaturali; non lo saremo finché cercheremo di esserlo con i nostri sforzi. “Sono Io che ho scelto voi”. Così comincia a operare la grazia di Dio; ci investe una forza irresistibile alla quale non possiamo sottrarci, che possiamo disubbidire, ma non potremo mai generare. L’opera di Dio è messa totalmente in atto dalla grazia soprannaturale di Dio, e noi non possiamo mai rintracciare da dove ha avuto inizio. Per fare di noi dei cristiani Egli lavora per vie soprannaturali, senza edificare su alcuna nostra capacità naturale; Dio non ci chiede di fare cose che sono facili e congeniali alla nostra natura; ci chiede solo di compiere quelle opere per le quali la Sua grazia ci ha preparati in un modo perfetti, e nel compierle, ci imbatteremo sempre nella croce.
Il proposito ultimo di Dio è che il Suo Figliuolo possa essere manifestato nella mia carne mortale.
Quando diciamo: “Non posso”, con quelle due parole pronunciamo una bugia fra le peggiori che esistano.
Indulgendo all’autocommiserazione,,cedendo alla tentazione di sentirci infelici, allontaniamo dalla nostra vita la grazia di Dio. Nessun peccato è peggiore della pietà rivolta a sé stessi, perché con quel tipo di pietà si toglie Dio dal Suo trono e ci si mette il proprio interesse. È un peccato che ci fa aprire la bocca per emettere lamenti; è un peccato che inaridisce la nostra vita fino a ridurla come una spugna secca.
Se la Sua grazia non si manifesta in noi praticamente, Dio ce ne ritiene responsabili.
Che importa se le circostanze sono difficili? Perché non dovrebbero esserlo? Lascia pure che gli eventi ti sballottino di qua e di là a loro piacimento; tu dimostra di essere uno con Gesù Cristo, manifesta la natura divina che è in te; tu continua ad attingere la grazia di Dio in qualunque circostanza e condizione in cui debba trovarti.
Solo l’umiltà ti permette di manifestare la Sua grazia.
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