COME UDRANNO SE NON V’E’ CHI PREDICHI? Romani 10:12-18.

Perché ci preoccupiamo di quanti non conoscono Cristo spendendo energie e averi per portare loro l’Evangelo della grazia? Perché ogni giorno assistiamo a una terribile tragedia: dopo 2000 anni ancora tanta gente non conosce il Signore. Noi gioiamo nel vedere le nostre chiese affollate ma dovremmo considerare quanti ancora non hanno conosciuto la salvezza in Cristo. Le statistiche dicono che mediamente ogni giorno muoiono migliaia di persone, circa 300.000, e la stragrande maggioranza di questi va all’inferno perché non ha mai sentito parlare della grazia di Dio. Qui Paolo spiega l’offerta universale di Dio, ma specifica: come potranno credere se non c’è nessuno che annuncia? La chiesa ha una grande responsabilità alla quale non può sfuggire: essere araldo dell’Evangelo di Gesù Cristo.
Perché inviamo nuovi servitori di Dio ad annunciare il Vangelo? Perché predichiamo ed evangelizziamo? Perché ci preoccupiamo per chi non ha mai sentito parlare del Signore?

1. Perché Dio ha reso la salvezza universalmente disponibile. Non avrebbe senso sprecare risorse per gli altri se gli altri non fossero inclusi nel progetto di salvezza di Dio. Grazie a Dio ci stiamo dedicando sia all’evangelizzazione interna nazionale che a quella esterna, ma solo perché la salvezza è universale. Se così non fosse, se noi fossimo salvati solo per la sua lode e gloria, una volta salvati saremmo dovuti salire in cielo. Paolo chiarisce il concetto al verso 13: chiunque e dovunque può essere salvato! Gli angeli non possono testimoniare la salvezza: ecco perché il Signore manda i suoi servi tra i salvati. La possibilità è per chiunque, perché crediamo che il Signore sia al lavoro per salvare chi crede in Lui. Noi abbiamo ricevuto un grande tesoro. Ho chiesto a una coppia di nostri missionari come mai hanno desiderato essere inviati in Niger, una nazione pericolosa. Mi hanno risposto: “Lì ci sono poche persone che hanno sentito parlare di Gesù.” Anche per essi c’è la buona notizia della salvezza. Anche per i nostri parenti, anche per i nostri vicini Gesù è morto: ecco perché dobbiamo continuare a investire nella testimonianza.

2. Perché nessuno può essere salvato senza la predicazione del Vangelo. Non è la nostra preghiera che salva: essa è una valida intercessione. Ma se non c’è testimonianza, non possiamo pensare di operare nel segreto a favore dei perduti. Un inno antico recita: “Prega e va’.” E’ importante andare! Paolo indica la progressione, al verso 14: annuncio del vangelo, ascolto, nascita della fede e invocazione di perdono. Affinché qualcuno possa invocare il Signore, qualcuno deve parlare loro del Signore. Predicare non è solo compito del pastore o da espletare dietro il pulpito; predicare è anche parlare al nostro amico di Gesù, indicandoGli la soluzione. Predicare è pregare per un ammalato, portare speranza cristiana a una coppia in crisi o a chi è depresso… Il motivo per cui un servo di Dio non smette di predicare è perché crede fermamente che nessuno può essere salvato senza la predicazione del Vangelo.
1 Corinzi 1:21 – Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.

3. Perché la fede viene dall’udire la Parola.. Non tutti quelli a cui annunciamo il vangelo ascoltano. Ma a noi sta gettare il pane sulle acque. Tanti nostri cari fratelli hanno ricevuto il vangelo anni e anni prima e molti anni dopo questo seme ha germogliato. Anche se molti respingono il messaggio e i messaggeri, non si può cessare di predicare poiché la fede viene da ciò che si ascolta e ciò che si ascolta viene dalla Parola di Dio. Come si può essere salvati? Per mezzo della predicazione del Vangelo. Senza la predicazione non c’è fede né salvezza. Se ci fosse un altro modo, non avremmo bisogno di fare programmi evangelisti e missionari. I peccatori che sono in Italia o in Africa, nei Balcani o in Cina, sono perduti: c’è bisogno che qualcuno vada loro a predicare il Vangelo. E’ triste finire una vita intera e non poter ricordare una persona che attraverso la nostra testimonianza è venuta a Cristo. Il Signore ci chiama a dichiarare che solo Cristo è il Salvatore.

4. Perché Dio ci manda fino alle estremità della terra (v. 18). Noi siamo salvati perché in un modo o in un altro i discepoli hanno ricevuto il mandato e lo hanno applicato alla loro vita. Non vogliamo curare solo il nostro orticello: al di là del nostro piccolo laghetto c’è un oceano che attende pescatori di uomini, testimoni della salvezza in Cristo il Signore. Noi siamo il frutto del servizio fedele di alcuni servi di Dio che con coraggio hanno trasmesso il messaggio della salvezza. Un gruppo di persone avevamo creduto nell’efficacia della testimonianza, molti anni fa, e mi annunciarono il Vangelo. Se non l’avessero fatto, oggi io non avrei creduto. E se chi ode non vuole ascoltare?
«Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano. “Isaia 65:1”
Il piano di salvezza non è limitato: Dio continua ancora oggi a mandare suoi servitori. Se non sei un servo di Dio, hai sbagliato scopo di vita. Testimonia a lavoro, nella tua famiglia, nel tuo vicinato e, perché no?, anche oltre i confini. Dio continua a mandare uomini e donne perché vuole raggiungere ogni tribù con il fiume della benedizione di Dio che è il nome del Signore Gesù.

Dio ancora oggi continua a ricordare che dobbiamo andare per tutto il mondo. Il mondo è pieno di peccato e di peccatori, ma l’amore di Dio continua a rimanere inalterato: il sangue di Gesù continua a mantenere la sua efficacia.
«Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore.» Romani 10:21
Noi annunciamo, ma chi ci ascolta è disubbidiente e contestatore. E’ vero, ma proprio verso loro Dio tende le mani. Questo è il vangelo che predichiamo e che vogliamo far giungere ad ogni nazione.

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