UCCIDI TUA MOGLIE!
Un uomo andò dal padre e gli disse: “Non sopporto più mia moglie, voglio UCCIDERLA, ma ho paura che venga scoperto.
Puoi aiutarmi?”
“Certo”, rispose il padre, che aggiunse: “C’è un problema. Devi fare in modo che nessuno sospetti di te”.
“Come farò allora?”, chiese il figlio.
“Dovrai prenderti cura di lei, essere gentile, grato, paziente, amorevole, meno egoista, darle maggior ascolto e attenzione”. Poi consegnandogli un flaconcino aggiunse: “Ogni giorno le darai un po’ di questo veleno nel cibo. Così morirà lentamente”.
Dopo qualche settimana, l’uomo tornò sconvolto dal padre: “Non voglio più che mia moglie muoia. Mi sono reso conto che la amo. Come faccio ora dato che l’ho avvelenata?”
Rispose il padre: “Non ti preoccupare, era solo polvere di riso. Non morirà. Il veleno era dentro di te, e tu stavi morendo”.
Quando si nutrono rancori si muore lentamente senza accorgersene. È ora di fare pace con noi stessi (e Dio); solo dopo saremo in grado di farla con gli altri.
Il Vangelo è pieno di queste lezioni. Ci invita a trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi, e a stimarli più di noi stessi.
Prima che sia troppo tardi prendiamo l’iniziativa di amare, di dare, di aiutare e soprattutto di gustare la gioia di perdonare.
“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rom. 12, 2)
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro” (Matt. 7, 12).
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