Medio Oriente: ritornare a casa rinati
Nata in una normale famiglia musulmana in un contesto profondamente islamico, Nurah (pseudonimo) ha assorbito sin dalla giovinezza tutti i dettami e i costumi della sua religione di appartenenza, nella convinzione che fosse l’unico percorso di vita e di fede possibile. “Non perdevo nessuno dei momenti di preghiera rituali“, conferma. “Non ero una persona molto piacevole; ero sempre arrabbiata”. Poi giunse un momento assai difficile per lei causato da diverse vicende personali. “A quel tempo mia sorella viveva in Europa, ed io e i miei genitori decidemmo che sarebbe stato un bene per me trascorrere del tempo con lei all’estero. Lasciare il mio paese, tuttavia, non significava lasciare i miei problemi. Cercai di risolverli attraverso la mia fede islamica, ma non ci riuscii“, racconta Norah senza mostrare segni di rimpianto.
“Un amico mi diede una Bibbia nella mia lingua e cominciai a leggerla, sperando sinceramente che mi avrebbe aiutato a far fronte ai miei problemi”. Studiò con avidità quella Bibbia per un anno, finché una notte la disperata ricerca giunse a quello che per Nurah fu un traguardo che sconvolse la sua vita. “Ero così stanca dei miei problemi personali, della miseria del mondo, di tutto. In quel momento mi sciolsi, aprii il cuore e diedi la mia vita a Gesù”.
“Alcune persone cambiano gradualmente, ma per me fu un cambio repentino e totale. Era davvero come se qualcun altro fosse venuto a vivere dentro di me. Tutta la mia rabbia, la mia arroganza erano sparite. Gesù mi cambiò in un istante”. La tentazione di vivere la propria fede in piena libertà in Europa fu forte sin dall’inizio per Nurah, cosciente del fatto che a casa sua sarebbe diventata una cristiana perseguitata. Tuttavia dopo circa un anno, sentì chiaramente che il suo posto era nel paese di origine, dove molte persone avevano bisogno del messaggio di speranza e salvezza di Cristo. “I miei genitori rimasero storditi dal modo in cui ero cambiata. ‘Tu non sei la stessa persona’, ripetevano. Ed è quello che dicevano tutti coloro con cui parlavo, mio zio, mia nonna, i miei amici… tutti l’avevano notato. Fu questa testimonianza di trasformazione a portare alla fede in Gesù sia le mie sorelle che mio padre“. Sorridente, Nurah conclude la sua storia affermando sicura: “Dio mi chiede di rimanere nel mio paese e mi ha portato a servire la chiesa segreta qui.Attraverso il gruppo di credenti nascosti che ho trovato, ho iniziato a partecipare a un corso di formazione di Porte Aperte. Dopo anni di studio della Bibbia attraverso questo programma, sono diventata io stessa una insegnante. E’ una gioia per me accompagnare e vedere crescere nuove credenti”. Nurah sta ancora svolgendo questo vitale compito, perciò per motivi di sicurezza non pubblichiamo il suo vero nome e quello del paese di origine.
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