NESSUNA RIVELAZIONE NUOVA David Wilkerson
La Scrittura dice che Zaccaria fosse “giusto agli occhi di Dio, camminando irreprensibile in tutti i comandamenti e le leggi del Signore” (Luca 1:6). Ecco un uomo pio, degno della posizione che occupava. Egli ministrava presso l’altare dell’incenso, che rappresentava la preghiera e la supplicazione, atti di pura adorazione. In breve, Zaccaria fu fedele ed obbediente, un servo che anelava la venuta del Messia.
Un giorno, mentre Zaccaria ministrava, Dio mandò l’angelo Gabriele a dirgli che sua moglie avrebbe avuto un figlio. Gabriele disse che la nascita del bambino sarebbe stato motivo di grande gioia in Israele e fornì a Zaccaria istruzioni dettagliate su come crescere il bimbo. Tuttavia, mentre l’angelo parlava, Zaccaria tremava di paura. Improvvisamente, la mente di quest’uomo devoto fu piena di dubbi e cedette a una terribile incredulità. Chiese all’angelo, “Come so che mi dici la verità? Dopo tutto, io e mia moglie siamo anziani” (cfr. Luca 1:18).
Dio non prese bene il dubbio di Zaccaria e mandò questo messaggio al sacerdote: “Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole” (Luca 1:20, corsivo mio).
Cosa ci dice quest’episodio? Che l’incredulità chiude le nostre orecchie alla voce di Dio, anche quando ci parla chiaramente. Essa ci preclude di ricevere una nuova rivelazione e c’impedisce di avere comunione intima col Signore. Improvvisamente, non sentiamo più la voce di Dio, non abbiamo niente da predicare o testimoniare. Non importa quando siamo fedeli o diligenti; come Zaccaria, attiriamo su noi stessi la paralisi delle nostre orecchie e della nostra lingua.
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