Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio.MLuisa Campus
(Colossesi 1:13 )
Si sa, ogni stato moderno ha la sua legislazione, e la sua costituzione; essa è il testo base che organizza la vita politica, fissando la forma di governo della nazione.
Anche nel campo spirituale, si possono distinguere due regni: quello delle tenebre, che esercita la sua influenza sull’umanità intera ( Efesini 2) e che sarà distrutto – e quello della luce, che è il regno eterno di Dio.
Allora possiamo intendere che nel regno delle tenebre, la costituzione può essere enunciata così: “Ognuno è libero di fare quello che vuole, cercando di non nuocere troppo agli altri”. Questa regola mira a svincolare l’uomo da Dio allettandolo con l’illusione di una falsa libertà, e trova immediatamente un’eco favorevole nell’uomo. Chi potrebbe avere dei sospetti quando ci viene detto sommessamente: “Vivi come vuoi, fa’ quello che ti piace, quello che ti conviene, quello che ti viene in mente!” Ma dove porta? Al fallimento, in un mondo in cui s’affrontano egoismi e gelosie. I frutti che si raccolgono alla fine sono l’amarezza e la disperazione.
Dal lato opposto vi è il regno della luce, il regno di Dio. La sua legge fondamentale è: Gesù Cristo ha il potere e ognuno vive ricercando la sua volontà ed ubbidendogli volontariamente. Questa legge attacca la naturale pretesa dell’uomo di vivere la sua vita in totale autonomia.
Allora sorge la domanda: che “costituzione” regola la mia vita pratica? A quale regno appartengo? In che modo vivo? Come mi pare bene o come lo desidera Gesù Cristo? La mia volontà è sottomessa al Signore, a Colui che mi ama e vuole guidarmi mentre sono sulla terra e condurmi al cielo?
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