UN PICCOLO MEMBRO: LA LINGUA
In questo salmo si parla della “lingua che ferisce” e delle “parole come frecce”. Il salmista è molto efficace nel descrivere i danni che può provocare un piccolo membro del nostro corpo: la lingua. Esso insegna che la parola può penetrare e tagliare come una spada aguzza, può ferire anche da lontano come una freccia, può colpire anche se l’arciere è nascosto. La lingua può far molto male, può offendere ed essere aggressiva più della violenza fisica. Purtroppo, sappiamo bene che la nostra lingua, talvolta, ha agito allo stesso modo, come descritto sopra. Una critica di troppo, un commento superfluo, un momento di rabbia e la lingua si scatena. Non siamo precipitosi nel parlare, ma valutiamo attentamente il nostro dire, poiché: “Con la moltitudine delle parole vengono i ragionamenti insensati” (Ecclesiaste 5:3), ma diciamo insieme al salmista: “O Eterno, poni una guardia dinanzi alla mia bocca, guarda l’uscio delle mie labbra” (Salmo 141:3). Preghiamo il Signore affinché la nostra lingua proferisca benedizioni, consolazioni, incoraggiamenti e allontani da noi l’offesa, la calunnia, la critica, la disputa e i mormorii!
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