Sarò colpevole per aver pregato poco?
Se uno dei miei conoscenti dovesse morire senza aver conosciuto Cristo e io non avessi pregato fedelmente per lui, mi sentirei in colpa. Questo pensiero è un’esortazione da parte di Dio o un tentativo di Satana di logorarmi i nervi?
E’ vero che noi siamo responsabili delle persone intorno a noi. Perciò, se viviamo indifferenti al fatto che esse muoiono nella loro incredulità (Proverbi 24: 11-12; Atti 20:26-27), dobbiamo considerarci corresponsabili della loro sorte. D’altra parte, però, Dio non ci vuole mettere un giogo snervante al collo, per opprimerci o addirittura schiacciarci (Salmo 68:20; 1 Colossesi 10:13). Non dobbiamo dare talmente tanto peso ad una verità biblica da dimenticare le altre, come in questo caso: infatti, ogni persona è comunque responsabile personalmente del suo destino eterno. Se teniamo presenti le due facce della medaglia, pregheremo per coloro che ci sono vicini, sapendo però che come persone adulte, renderanno conto a Dio della loro incredulità. Può quindi trattarsi realmente del tentativo diabolico di logorarla, esasperando il senso di una verità biblica. L’avversario di Dio lo fa particolarmente volentieri con le persone che sono fedeli alla Bibbia. Egli sa che, in questo modo, ottiene spesso un risultato addirittura migliore che negando una verità biblica. Perciò, per quanto possibile, cerchiamo sempre di considerare i diversi aspetti dei problemi per non trarre delle conclusioni poco obiettive.
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