VERO SEGUACE DI CRISTO

A volte, come credenti e seguaci di Gesù, è bene fermarsi un attimo a riflettere. Riflettere intorno ai motivi reali che ci spingono a seguire e servire il Signore. Sapete, ci possono essere svariati motivi per i quali si può servire il Signore. Il nostro “io” è uno di quei motivi principali che ci spingono a farlo. Esso è uno dei più grandi ostacoli all’opera di Dio in noi. Ci porta ad innalzarci, a sentire fortemente dentro di noi una certa gelosia per noi stessi, per la nostra immagine, per la nostra persona, che ci spingono verso uno spirito di alterigia, vedendo gli altri inferiori a noi. Oggigiorno, si punta troppo velocemente a volersi affermare a livello “religioso”, all’essere riconosciuti e approvati dagli uomini. Siamo così attaccati più di quanto pensiamo alla nostra reputazione. Sembra come se l’unico interesse che abbiamo riguardo al servire il Signore, sia per un tornaconto personale, per un’esaltazione della nostra persona rispetto ad altri. Cerchiamo ogni giorno di modificare le parole di Gesù, cercando di addolcirle per sfuggire dal nostro doloroso e umiliante impegno di rinunciare a noi stessi, di prendere ogni giorno la nostra croce e seguirlo. Grazie a Dio, le parole di Gesù rimangono da 2000 anni sempre le stesse, con la stessa identica intensità di all’ora. Se Gesù ha patito tutto ciò che ha patito, persecuzione, percosse, flagellazione e uccisione, chi siamo noi per ambire a percorrere orme diverse da quelle che Egli ha percorso in vista di fare la volontà del Padre? Sono le orme di Gesù che dobbiamo percorrere per essere veramente discepoli, e non solo a livello di persecuzioni , ma soprattutto a livello di un raggiungimento d’acquisizione del vero carattere di Cristo. Egli, dice la Parola, che non reputò l’essere uguale a Dio un qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò sé stesso della Sua gloria facendosi ubbidiente fino alla morte in croce. Gesù disse che “un discepolo non è più grande del suo maestro, ma un discepolo ben preparato sarà come il suo maestro”. Oggi, sembra il contrario! Si sente spesso pronunciare questa frase: ” Gloria a Dio”, ma poi con i fatti e l’attitudine del nostro cuore, cerchiamo di essere noi più grandi del Signore. Infine, mi piace ciò che affermò un uomo di Dio, George Muller, vissuto in Inghilterra nel 1800, riguardo all’attitudine che bisogna avere per essere veri discepoli di Gesù; egli affermò: “Un servo di Dio non ha che un solo Padrone. Non si addice a un servo cercare di arricchirsi, di diventare importante e riverito in un mondo in cui il suo Signore fu povero, umile e disprezzato”.

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