COME CI GIUDICA IL SIGNORE

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante.
Se hai letto la poesia postata poco prima, noterai che è quasi come un inno alle persone che pur essendo diverse sono comunque speciali. Gesù scelse, per formare la prima comunità cristiana, dodici uomini molto diversi tra di loro, per carattere, temperamento, cultura e ceto sociale.
Ci ho riflettuto, stranissima scelta, non poteva cercarli più diversi tra loro, eppure li riunì tutti sotto il suo nome e questo è un dato importante che non dobbiamo mai dimenticare.
Egli non usò violenza psicologica, né fisica, o morale e nemmeno spirituale per modellarli, ma da ognuno di loro saprà trarre il meglio. Pietro lo rinnegò, eppure lo scelse per un mandato molto importante; quel carattere così diretto, dirompente e franco, fu uno strumento eccezionale sotto la guida dello Spirito Santo. Nessuno può sapere da cosa ci giudica il Signore, quello che per un uomo potrebbe essere considerato un difetto, per Dio diventerà un talento da trafficare, perché non è importante quello che siamo prima dell’incontro con lui, ma quanto ci lasciamo trasformare ed usare dalla sua venuta nel nostro cuore.
Lui sa, che abbiamo bisogno di esperienza e di conoscenza per crescere e migliorarci, e quando dimora nel nostro cuore prima o poi ci condurrà dove Lui vuole…ma sempre con amore.

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