Andate! Tornate indietro! Tornate indietro!

“E Naomi rispose: «TORNATE INDIETRO, figlie mie! Perché verreste con me? Ho forse ancora dei figli nel mio grembo che possano diventare vostri mariti? RITORNATE, figlie mie, ANDATE! Io sono troppo vecchia per risposarmi; e anche se dicessi: “Ne ho speranza”, e anche se avessi stanotte un marito, e partorissi dei figli, aspettereste voi finché fossero grandi? Rinuncereste a sposarvi? No, figlie mie! Io ho tristezza molto più di voi, perché la mano del Signore si è stesa contro di me». Allora esse piansero ad alta voce di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Rut non si staccò da lei.” (Rut 1:11-14)

“Naomi” significa “amabile”, “dolce” e “piacevole”, ma ora è vedova, priva di entrambi i suoi figli e a motivo dell’esperienza che sta attraversando esordisce dicendo: “Non mi chiamate Naomi; chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente m’ha riempita d’amarezza.” (v. 20)

Con questa dichiarazione, Naomi vede Dio come la fonte di tutto il suo dolore. La Sua Mano è contro di lei. Unico responsabile della carestia, del soggiorno in Moab, della malattia e la morte dei suoi cari; è il Signore.

E proprio a motivo dell’esperienza che sta vivendo, cerca di scoraggiare le sue due nuore che invece sono disposte a seguirla.

Naomi mostra loro tutti gli svantaggi di venire in Israele e tutta la logica per rimanere a Moab. Sfodera tutti i tipi di argomenti, i quali, tutti indicano la stessa conclusione: “Tornate indietro!”

Pur comprendendo il suo stato d’animo per ciò che stava attraversando, mi sembra evidente che i suoi ragionamenti non sono, diremmo oggi, cristiani. E valga il vero! Ogni singolo motivo che lei adduce non è spirituale; ogni consiglio che lei suggerisce è carnale, di natura esclusivamente economica, temporale e concentrato su se stessa.

C’è il problema della povertà di Israele e del problema della mancata disponibilità di un marito. È troppo vecchia per avere più figli affinché loro si sposino, ecc.ecc. – ma è l’amarezza che la fa parlare così.

Non c’è parola riguardo alle promesse che Israele ha ricevuto da Dio. Neppure una citazione della presenza del Signore nel Suo popolo. Neanche un accenno alle miriadi di benedizioni e liberazioni che Dio ha concesso ad Israele.

Naomi, in questa circostanza, può solo testimoniare degli svantaggi e delle incertezze, dei problemi e delle difficoltà che si incontrano nell’andare a vivere con il popolo del Signore.

Certo! Dietro tutte le argomentazioni di Naomi vi è il prestigio della sua età, della sua esperienza. Sapeva molto di più su Dio di queste due ragazze.

Personalmente ringrazio Dio perché sul mio cammino, per la stragrande maggioranza, ho avuto l’onore di incontrare credenti che mi hanno sempre incoraggiato ad andare avanti e che continuano ad incoraggiarmi.

Purtroppo, ci sono coloro che incoraggiano a lasciare Dio, la chiesa, la comunione fraterna, lo stupendo cammino cristiano, i quali, talvolta, se non lo fanno con le loro parole, lo dicono molto chiaramente con il loro comportamento e con la loro apatia sprituale.

Poniamoci la seguente domanda: “Anche io e te stiamo dando una falsa impressione della vita cristiana, addirittura da invitare gli altri a tornare indietro?

Quale grande responsabilità poggia su Naomi riguardo ad Orpa, la quale fu la nuora che crollò sotto i suoi argomenti, infatti, baciò la suocera e se ne tornò a Moab.

Orpa per un po’ resistette ai suoi discorsi, ma Naomi proseguì con le sue ragioni e convinse Orpa della follia di scegliere in quel momento il Signore come suo Dio.

Eppure Orpa era vicina alla terra promessa, tuttavia lei ritorna indietro e di chi è la responsabilità? Solo di Orpa? Naomi non ne ha nessuna colpa?

In questo testo Naomi, offre una immagine sbiadita e molto discutibile della fede in Dio. Forse, spesso anche noi abbiamo dato un falso resoconto della vita cristiana.

Un altro culto? Ancora una predica? Uffà e quanto dura? Mamma mia, ha pregato un’altra volta! Ancora una evangelizzazione? Uffà! La sta portando a “Santa Maria Capua a Vetere” (un detto delle mie parti per dire: alla lunga)…….. e così facendo, stiamo dicendo a quanti ci osservano e ci circondano: “Andate! Tornate indietro! Tornate indietro!

Ma grazie siano rese a Dio che, ciò nonostante, Dio aiutò Naomi a superare questa condizione negativa e gli fece vedere la Sua Gloria!

Se per qualche motivo ho potuto scoraggiare qualcuno di voi nel seguire Cristo Gesù, mi voglio scusare per questo!

E se così è capitato, per favore, non datemi retta! La vita con Gesù è bella! È una meravigliosa avventura! Vi prego, non tornate indietro! Con Gesù si sta troppo bene! Ve lo posso assicurare! Anche nelle difficoltà che non mancano, puoi avvertire la Sua dolce Presenza e le Sue rassicuranti Parole! È il caso di dire che con Gesù abbiamo l’affare della vita; e l’affare l’abbiamo fatto noi!

Mi ricordo di avergli dato tutti gli stracci della mia esistenza e Lui mi ha dato una veste nuova! Gli portai i rottami della mia vita e Gesù, in cambio, mi diede un progetto eterno! Il mio nome scritto nel Libro della Vita! E scusate se è poco!

Dunque, pur avendo ottenuto tutto questo, con quale ardire e dove troverò la sfrontatezza di sconfortare, abbattere, demoralizzare, sgomentare, avvilire, addolorare, angosciare e affliggere, quelli che vogliono seguire Gesù?

Concludo questa riflessione con il Numero UNO= Il Signore Cristo Gesù! Oh, quanto è diverso da Naomi!

Che dire! Se c’era qualcuno che sarebbe stato giustificato nell’essere pieno di amarezza, era Gesù Cristo! Alla fine del suo ministero tutti i suoi discepoli (nessuno escluso; a cui aveva mostrato amicizia, cura e affetto) scapparono e lo abbandonarono. Pietro lo rinnegò; Giuda lo tradì; la sofferenza, la morte; veramente ne subì di tutti i colori.

Gesù fu amareggiato? Per caso mostrò la sua infelicità davanti agli uomini? Ci risulta che consigliò ai suoi discepoli di lasciare armi e baracche e tornarsene alle loro attività?

No! Niente di tutto questo! Anzi: “Egli disse loro: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura“ (Marco 16:15)

Padre! Ti preghiamo, nel Nome di Gesù, fa che durante le avversità e le difficoltà che attraversiamo, possiamo essere di incoraggiamento a tutti coloro che ci circondano ed indicargli: “Venite con noi! Non tornate indietro! Seguire Gesù è Meraviglioso!

Pace

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