UNA RIVELAZIONE DELLA POTENZA DI GESÙ David Wilkerson
L’apostolo Paolo pregò per la chiesa ad Efeso: “Affinché sappiate… qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi che crediamo l’immensità della sua potenza” (Efesini 1:18–19). Paolo stava dicendo: “Possa Dio rivelarvi non solo la passata grandezza di Cristo ma la Sua presente grandezza”.
Oggi la Chiesa ha grande riverenza per il Gesù che camminò sulla terra, il Galileo, figlio di Maria, il maestro ed operatore di miracoli. Non ci stanchiamo mai di ascoltare e raccontare della grandezza di Gesù Cristo di Nazareth.
Ci piace ricordare a noi stessi come questo Gesù cacciò i demoni e non cadde mai in tentazione. Lui aprì gli occhi ai ciechi, ridiede l’udito alle orecchie sorde, fece camminare i paralitici, ridiede vigore alle braccia senza forza, guarì i lebbrosi. Cambiò l’acqua in vino, sfamò le moltitudini con solo pochi pani e pesci ed in più di una occasione risuscitò dalla morte.
Ma, ad un certo punto della storia, i Cristiani hanno cominciato a limitare il potere del nostro grande Salvatore e operatore di miracoli. La chiesa ha sviluppato una teologia che ha reso Cristo Dio dello spirituale ma non del naturale. Spesso non lo riconosciamo come Signore dei nostri affari quotidiani, come Dio della nostra casa, dei nostri bambini, del matrimonio, del lavoro e dei conti da pagare.
Paolo ci sta dicendo che abbiamo bisogno di una rivelazione della potenza del Gesù risorto, seduto alla destra di Dio, al quale ogni potere è stato dato in cielo e sulla terra. “Ogni cosa egli [Dio] ha posta sotto i suoi piedi” ( Efesini 1:22). Mentre leggevo questo passaggio, lo Spirito Santo ha scosso il mio cuore con una potente verità: “Gesù non è mai stato più potente di quanto non sia proprio ora”. Per di più, secondo Paolo, Cristo è: “al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro” (Efesini 1:21).
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