Pastoresse?-Fittaiolo Raffaele- Il mio pensiero
Affrontare questo argomento, senza porsi il problema di spiegarsi il meglio possibile, potrebbe creare intuibili incomprensioni da parte della rappresentanza femminile. Partiamo, perciò, da alcuni presupposti fondamentali:
L’uomo e la donna hanno pari importanza agli occhi di Dio e, quindi, l’uno non può essere superiore all’altra;
L’uomo e la donna hanno ruoli e caratteristiche diverse l’uno dall’altra, ed insieme si completano;
L’uomo e la donna, per quanto sopra detto, hanno compiti e responsabilità diversi da espletare sia al servizio di Dio, sia nell’ambito della famiglia che nell’ambito della società.
Non si tratta, quindi, di una questione di preminenza o di superiorità, dell’uomo sulla donna o viceversa ma, come è stato già accennato in alcune vostre risposte, di ruoli specifici che l’uomo e la donna devono espletare in modo del tutto naturale nella Chiesa come nella famiglia.
Per intenderci: il padre non può assumere il ruolo e la responsabilità di una madre, né la madre può assumere il ruolo e la responsabilità di un padre. Invertire i ruoli sarebbe un po’ come andare contro natura.
All’uomo è stato affidato il ruolo di “capo famiglia”, con la responsabilità di “curare teneramente…” la propria moglie, “…come anche Cristo fa per la chiesa” (Efesini 5:23, 29) e di allevare i propri figli “…nella disciplina e nell’istruzione del Signore” (Efesini 6:4).
Ed ancora esorta gli uomini con: “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei”.
Mi sembra evidente che, in un tale rapporto d’amore, l’uno non potrà reputarsi superiore all’altra anzi, la riterrà più importante di se stesso.
Inoltre, già da questi versi, si comprende che la responsabilità di istruire nell’ambito spirituale è implicita nel ruolo dell’uomo; così come invece è esplicito che, è sempre responsabilità dell’uomo badare al sostentamento ed alla protezione di tutta la famiglia (come anche Cristo fa per la chiesa).
Altresì, la Parola, esorta le donne con: “La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare…” (1Timoteo 2:11-12); “Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; …Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa” (Efesini 5:22, 24).
Questi versi, se non letti con la giusta visione, potrebbero sembrare fortemente discriminanti. In realtà usano la stessa perentorietà riservata all’uomo ed al suo ruolo nei confronti della donna (amarla come Cristo ha amato la chiesa…).
Quindi: L’uomo deve relazionarsi alla donna come Cristo fa con la chiesa; La donna deve relazionarsi all’uomo, come la chiesa fa con Cristo. Non ci vuole molto a capire che non c’è nessuna forma di discriminazione ma solo un forte richiamo, sia per l’uomo che per la donna, al rispetto dei propri ruoli.
Alla donna, come sappiamo, è stato affidato il non facile ruolo di aiuto per l’uomo (Gen. 2:18), sia nel campo spirituale che in ogni altro ambito (famigliare e sociale). A questo si aggiunge l’altro arduo e impegnativo, ruolo di madre ed in questo è ulteriormente benedetta.
Vorrei che si comprendesse quanto la donna sia importante per il Signore e che, in realtà, non solo non viene emarginata ma le viene data una speciale beatificazione per aver dato alla luce il Salvatore del mondo. Inoltre, come abbiamo appurato, viene relazionata addirittura con la Sposa di Cristo (Apo. 19:7; 21:2, 9; 22:17).
Considerato che la famiglia è il primo nucleo sociale e spirituale, diventa logico affermare che quanto avviene nel campo famigliare deve trovare applicazione anche nella società e nella chiesa.
Avere quindi il compito di guidare il popolo di Dio è, biblicamente, una responsabilità affidata da sempre all’uomo. Di contro, però, ha benedetto la donna facendola madre di grandi patriarchi, re e profeti, fino a sceglierla come genitrice del Suo stesso Figlio. Il Padre ha voluto farLo nascere da una donna per essere sicuro che Suo Figlio fosse allevato con l’amore che solo una madre può dare.
Nelle scritture, come ho già detto, non esiste un solo caso di una donna messa a guida del popolo di Dio, mentre esistono vari passi, come quelli già visti, che vietano alla donna di assumere tale ruolo e di interferire con chi svolge tale mansione.
Oggi, però, non dobbiamo meravigliarci più di tanto per quanto sta accadendo. Come ho già detto nel mio clip “Eletti e Sedotti o Eletti se Dotti”, siamo negli ultimi tempi e Satana ha creato tutti i presupposti affinché la Verità venga stravolta e la menzogna ne prenda il posto.
La cosa peggiore è che ciò sta riuscendo proprio nella chiesa, attraverso un’infinità di strane pratiche (Mario le chiama “americanate”) che sono delle vere e proprie opere sataniche. È riuscito a stravolgere tutte le caratteristiche dell’uomo e della donna… non solo i rispettivi ruoli!
Inoltre, secondo l’insegnamento biblico i ministeri spirituali si ricevono solo attraverso una “chiamata” da parte di Dio perché: “È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori” (Efesini 4:11).
Oggi invece c’è il “fai da te”; ti svegli la mattina e sono nati nuovi pastori e pastoresse con altre pratiche e novità da “sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti”. Come dice l’apostolo Giovanni: “state lontani da costoro e non salutateli neanche”.
Raffaele
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