…RICONDURRÀ IL CUORE DEI PADRI AI FIGLI E IL CUORE DEI FIGLI AI PADRI…. Malachia 3
DEDICATO A COLORO CHE CREDONO E VOGLIONO, ESSERE TRASFORMATI IN NUOVE CREATURE, RICORDATEVI CARISSIMI FRATELLI E SORELLE, ORA SIAMO FIGLI DI DIO, MA NON È STATO ANCORA MANIFESTATO CIÒ CHE SAREMO. SAPPIAMO CHE QUAND’EGLI SARÀ MANIFESTATO SAREMO SIMILI A LUI, PERCHÉ LO VEDREMO COM’EGLI È.
“Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, che io gli consegnai sull’Oreb per tutto Israele: leggi e precetti. Ecco io vi invio Elia il profeta, prima che venga il giorno del Signore, grande e spaventoso! Egli ricondurrà il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinchè io non venga a colpire il paese d’interdetto!” (Malachia 3:22-24)
“E andrà innanzi a lui, nello spirito e virtù d’Elia, per convertire i cuori dei padri ai figli, e i ribelli alla prudenza dei giusti; per apparecchiare al Signore un popolo ben composto.” (Luca 1:17)
Ricordatevi non è osservate, ma ricorda per confrontare e rivivere di più l’alta legge dello spirito.
Ci indica un tempo in cui vi sarà un abuso, un intendere male la grazia di Dio, è sarà necessario ricordare il passato.
Paolo ai Corinti, dice senza mezzi termini come a scolpire in loro, che le cose antiche sono scritte ad ammonimento a loro e a noi oggi.
Coloro che abusarono della grazia, ricordiamo che morirono nel deserto, questo è un avvertimento di non fare come loro, diverso è il contesto diranno i superficiali, ma questa vita e questo mondo attenti è peggiore di quel deserto, e i ricordi dell’Egitto più forti.
Malachia vede lontano, parla del giorno del Signore, grande e spaventoso, un giorno che è a noi prossimo, ma che ancora non è. La chiesa aspetta quel giorno con timore e tremore misto a riverenza ed amore, le chiese non aspettano, sarà la fine dei teatri dei passi perduti, per loro sarà spaventoso e terribile.
Nessuno vive o muore di per se, siamo chiamati a stare in comunione con il Signore, è il nemico che vuole spingerci con le sue illusioni ad essere da soli, e ci riesce spesso e parlo in prima persona, noi ci sentiamo deboli e soli, ed agli altri invece sembra che siamo superbi e altezzosi, doppio inganno, per noi e per gli altri, allora il Signore ci invita a riguardare al passato, al passato che lui ci ha lasciato a monito, per saper riconoscere la verità dall’inganno. Questo è necessario se vogliamo veramente apprezzare la sua grazia.
Lui convertirà i cuori, opera intima, non superficiale, di Dio ad opera dei profeti, prima riporterà i cuori dei padri convertiti e devoti ai figli bisognosi, ai primi gradini della grazia e del cammino di fede, con amore e cura.
La conversione prima sarà dei figli guidati dai padri già convertiti, poi sempre per grazia i padri si esamineranno, e allora i figli convertiti li aiuteranno a correggersi, senza alture da nessuno dei due lati.
Gli errori sono comuni, nel primo caso i figli immaginano di poter fare da se, recalcitrano ma alla fine devono cedere, nel secondo caso il problema è diverso, sono i padri convinti di essere i soli a conoscere, e anche se involontariamente ma non sempre, preferiscono mantenere i figli nel nido, continuare a nutrirli di latte, e ad alcuni dei figli non dispiace, ma ci saranno anche quelli che assaporata la grazia, ne vogliono ancora, e illuminati e sempre rispettosi, riprendono amorevolmente i padri, lo spirito di Dio, interviene smussando gli angoli che facilmente si creano in questi tabernacoli.
Lo spirito attesterà i limiti ai padri, attesterà loro che il loro compito è terminato, è non è facile, che è ora di dare i figli, a colui al quale appartengono.
La più grande speranza di un padre e di dare ai figli tutto, ben ricordando che solo il Signore è tutto, questa l’eredità preziosa che dobbiamo impegnarci a dare ai nostri figli.
Esempio ne è Giovanni Battista, prima volse il proprio cuore ai figliuoli, poi li mandò, l’invito ad andare con Cristo, non più con lui, un distacco necessario e sicuramente non indolore, ma credere è anche questo.
Chi vuole vedere trasformazioni negli altri, deve prima farsi trasformare. Scuotere, convertire e preparare, il parlare deve essere deciso e forte non artefatto e lento provenendo dall’intelletto come insegnano le scuole di teologia cattolica o protestante che sia.
Il linguaggio lo istilla Dio, non lo prepara l’uomo altrimenti non è sana dottrina, ma dottrina di uomini e religione volontaria.
Quanto ai sedicenti che vedono Elia in alcuno dei loro leader, stà scritto:
“Ma io vi dico che Elia è già venuto e, come è scritto di lui, gli hanno anche fatto quello che hanno voluto». (Marco 9:13)
Convertire i cuori è compito del Signore, non è organizzare una setta, aggiungere alle scritture, guardare alle stelle, studiare gli antichi Cainiti e farsi tombare sotto una piramide e un aquila.
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