Repubblica Democratica del Congo: violenze anticristiane
La città di Beni nella provincia del Kivu settentrionale, della Repubblica Democratica del Congo (RDC), ha vissuto in queste ultime settimane numerosi casi di violenza contro i cristiani.
Il 26 ottobre 2017, alcuni militanti islamici hanno attaccato il quartiere Masiani di Beni. Testimoni oculari hanno riferito di persone armate, nascoste per aspettare il sopraggiungere della notte e poter attaccare la popolazione locale. Un soldato che raccoglieva legna li ha scoperti e ha avvisato immediatamente la polizia. I ribelli sono entrati in azione attaccando la città. Gli scontri con i militari hanno causato almeno sei morti.
Un missionario straniero che lavora nella zona, ci ha riferito che il programma di questi militanti islamici è quello di stabilire un califfato ed imporre la sharia nel Congo orientale. “Non era possibile entrare nel nostro quartiere. Era un vero campo di battaglia. Bombe, colpi d’arma da fuoco e gente che correva. Mille persone hanno abbandonato la zona di Beni. Tutti erano terrorizzati. Tutti i bambini, i nostri collaboratori e altre sette persone del quartiere si sono rifugiati in una stanza. Ho preso i ragazzi e ho cercato di calmarli…”
Nelle prime ore del 27 ottobre, uomini armati non identificati hanno attaccato anche l’ospedale evangelico di Nyankunde. Questa struttura è gestita da 7 chiese locali ed è situata sulla strada che unisce Beni a Butembo. Alcuni testimoni ci hanno riferito che gli aggressori “Hanno svegliato il direttore dell’ospedale all’una della notte e lo hanno costretto a sdraiarsi sul pavimento. Gli hanno detto di consegnare loro tutti i soldi. Anche altri medici sono stati fatti stendere sul pavimento. Inoltre il direttore è stato ferito alla mano e gli aggressori hanno rubato soldi, alcuni medicinali e circa 40 telefoni cellulari appartenenti ai pazienti e agli infermieri “. Gli assalitori hanno anche colpito con violenza alcuni infermieri e pazienti in ospedale e sono scappati prima dell’arrivo delle forze di sicurezza.
Sempre negli stessi giorni si sono verificati altri episodi di violenza che hanno provocato la morte di alcune decine di civili. Questi incidenti sono scoppiati sulla scia delle violente proteste contro il presidente Kabila.
La Repubblica Democratica del Congo non fa parte delle 50 nazioni della Word Watch List 2017, la lista dei Paesi in cui la persecuzione dei cristiani è più forte, ma la sua situazione viene costantemente monitorata dai nostri ricercatori sul campo.
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