TESTIMONIANZA DI CRISTINA-…”Dio mi ha guarita da un tumore”…
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Gioisco nel raccontare ciò che il Signore Gesù Cristo ha fatto nella mia vita, nel mio cuore e nel mio corpo. Inizio col dire chi ero prima di conoscere la salvezza donatami da Cristo Gesù. Sono nata in una famiglia non interessata alle cose di Dio nonostante mia nonna e mia zia fossero fedeli all’Iddio vivente. Furono proprio loro a trasmettermi la Parola di Dio sin da piccola e qualche volta mi portavano in chiesa. Spesso mi chiedevo chi fosse questo Gesù che tutti adoravano ma non riuscivo a comprendere. Di tutte quelle volte che mi recavo in chiesa, ricordo i cantici che toccavano le corde del mio cuore e che a distanza di anni sono rimasti scolpiti in me. Ho sempre creduto che Dio esisteva e che era quotidianamente all’opera ma non avevo mai avuto la forza per invocarlo. Ho sempre saputo che la Bibbia è la Parola di Dio. Ero a conoscenza che il Signore Gesù sarebbe ritornato per giudicare secondo la Sua Giustizia. Tutto ciò conferma la mia predisposizione alle cose di Dio e conferma pure che il Signore aveva iniziato ad operare in me sin da piccola. Egli attendeva il momento giusto per rivelarsi completamente al mio cuore.
Negli anni dell’adolescenza ho fatto tutte le cose che di solito fanno i ragazzi a quell’età e forse qualcosa in più. Ma il Signore era con me anche allora e mi donò un grande amore: Raffaele. Il nostro amore è stato benedetto dal Signore sin dall’adoloscenza ed in seguito col Suo aiuto ci siamo uniti in matrimonio. Nel corso degli anni ho continuato a confidare nell’Iddio di cui mi parlavano la nonna e la zia. Sapevo anche che loro pregavano per me e per la mia famiglia ed ogni tanto mi chiedevo: «Ma quando non ci saranno più loro, chi pregherà per me?» Intanto la mia vita andava avanti: avevo un bel lavoro, una casa, degli amici e la mia famiglia. Insomma c’erano tutte le premesse umane per essere felice, eppure non lo ero. Ero sempre scontenta, mi sentivo inadeguata, insoddisfatta, sovente manifestavo altezzosità e orgoglio. Ero facilmente incline alla discussione, soprattutto con mio marito. Ma Gesù aveva preparato un regalo per me: l’incontro personale con Lui.
Un giorno andai dal medico per una visita ed iniziò il mio soffrire: la dottoressa mi trovò una massa anomala in vescica e, dopo aver consultato altri due medici, mi diagnosticarono un tumore maligno vescicale. Venni ricoverata per dei più approfonditi accertamenti e, dopo la cistoscopia venne la conferma: carcinoma infiltrante vescicale. In quei giorni iniziai a vedermi per quel che ero: una donna senza Dio e senza speranza! Non riuscivo a rivolgermi al Signore infatti chiedevo agli altri di pregare per me e non ho mai detto in cuore mio «Perché proprio a me?», poichè ero perfettamente cosciente che quella era la volontà di Dio e non una pura casualità! Intanto intorno a me si strinsero in un caldo abbraccio tutti gli amici, i miei genitori e mio marito. Quanto amore in quei giorni. Ogni giorno il medico ci dava informazioni più dettagliate circa l’operazione al quale mi sarei dovuta sottoporre. Essa prevedeva l’asportazione completa della vescica e dell’apparato riproduttivo. Dopo qualche giorno uscii dall’ospedale. Ero distrutta! A breve sarei dovuta rientrare per sottopormi al previsto intervento il cui esito tuttavia si presentava incerto, per non pensare poi al periodo post-operatorio. Il medico mi diede appuntamento nel suo studio privato per il giovedì successivo.
Ero senza forze ed inoltre mi sentivo responsabile della sofferenza di tutti. Aprii tutto il mio cuore a Dio ed invocai l’Iddio della salvezza. Lo supplicai di starmi accanto e di non abbandonarmi e mi presentavo a Lui non nel mio nome ma nel nome di Gesù. Subito dopo questo mio dialogo con Dio, suonarono alla porta d’ingresso. Era la zia che mi consegnò un foglietto del calendario cristiano il cui verso diceva: «Quando dovrai attraversare le acque, Io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai col fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.43 verso 2). Con quelle tenere parole lo Spirito Santo mise coraggio dentro al mio cuore. Il Signore mi stava sussurrando parole che scaldavano il cuore! Egli era già all’opera e stava già rispondendo alla mia preghiera fatta poco prima! Poi il fatto di sapere che la chiesa stava pregando per me, mi rendeva ancora più contenta. La zia m’invitò a non avere dubbi perchè Dio avrebbe operato con potenza! La presenza di Dio intorno a me mi rendeva più serena. Guardavo la natura, le piante, i fiori e tutto mi appariva bello, vivo, speciale; era come se li stessi osservando per la prima volta. Il nome di Gesù iniziava a riempire la mia mente. Raffaele, mio marito, mi chiese che cosa mi sarebbe piaciuto fare prima di rientrare in ospedale e la mia istintiva risposta fu: «In questa settimana desidero cercare Gesù!» Mi stupii io stessa di quelle parole, ma nulla in quel momento era più vero e reale per me. Desideravo coltivare la presenza di Gesù e la cosa ancora più bella è che Gesù era già accanto a me! Grazie Signore per l’immenso amore che hai per noi!
Al mattino mi svegliai canticchiando: «Ho trovato la vita in Gesù, cosa voglio volere di più. Ho trovato la gioia nel cuore; la Sua luce m’illumina il cuore!». Umanamente parlando la cosa non era affatto “normale” visto che mancavano tre giorni al responso definitivo del medico. La nonna mi stava sempre più vicino e la zia mi regalò il calendario cristiano. Lo aprii e lessi immediatamente il verso del giorno che diceva: «Poiché il paese del quale state per prendere possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti» (Rif. Libro del Deuteronomio Cap.11 verso 10). Lo Spirito di Dio avvolgeva tutto il mio essere, ero alle porte di Canaan! Su consiglio della zia iniziai a leggere alcuni Salmi che mi davano sollievo e speranza. Infatti più li leggevo, più piangevo e confessavo i miei peccati e più scendeva in me la certezza che Dio mi stava ascoltando. La mia famiglia era moralmente distrutta ma anche loro non avevano ancora abbandonato la speranza di vedere realizzato il miracolo di Dio. Durante la notte il mio spirito invocava Dio chiedendo guarigione. Ricordo che in preghiera dicevo: «Signore, Tu puoi ogni cosa! Basta una Tua parola ed io sarò salvata!» Al mattino lessi il messaggio del calendario: «E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventare cristiano» (Rif. Atti degli apostoli Cap.26 verso 28). Per la prima volta in vita mia compresi il vero «significato di cristiano». Anch’io pensavo la stessa cosa di Agrippa! Non vedevo l’ora di rimanere da sola per dare libero sfogo alle mie lacrime e per immergermi nella lettura dei Salmi che davano voce ai miei pensieri e mi aiutavano a trovare le parole giuste davanti a Dio.
Parlando con la nonna, lei mi chiese che cosa pensassi di Dio e la mi risposta fu: «Dio c’è, ma io non sono degna di chiederGli niente, non Lo posso cercare ora solo perché sono nel bisogno. Non sono degna di Lui!» Allora la nonna mi strinse forte ed elevò la preghiera più bella sentita fino a quel giorno: «Signore, veniamo a te per chiedere di stendere il tuo braccio, tu sei il Signore dei Signori ed il Dottore dei dottori! A te nulla è impossibile e puoi ogni cosa, solo tu puoi operare! Nel nome di Cristo Gesù! Amen». Quanto ho creduto a quelle parole, quanto ho desiderato essere guarita all’istante, quanto ho considerato vere quelle parole! La mia preghiera però fu: «Signore, dammi la forza per superare tutta questa situazione e per dare la forza a chi mi sta vicino!». Il Signore mi rispose in quell’istante proprio come sta scritto nella Bibbia: «Ed avverrà che prima che mi invochino Io risponderò, parleranno ancora e già li avrò esauditi» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.65 verso 24). La sera stessa mi sentivo come Saulo sulla via di Damasco, chiamato da Gesù per essere sua testimone nel mondo!
Il giorno dopo sfogliando il calendario leggo: «E vedutolo lo adorarono, alcuni però dubitarono» (Rif. Evangelo di Matteo Cap.28 verso 17). Quello era il giorno della sentenza ma il Signore aveva un altro “finale” per me: «Il loro dolore venne mutato in gioia!» (Rif. Libro di Ester Cap.9 verso 22). Attendevo la telefonata del medico con la speranza nel cuore. Intanto la parola miracolo già era sulla mia bocca al mattino quando chiamando a lavoro comunicai che a meno che non si fosse verificato un miracolo non sarei tornata presto. La notizia dell’opera meravigliosa di Dio mi colse per strada, inizialmente non riuscivo a capire ma l’esito era chiaro: massa formata da cellule tipiche! DIO AVEVA OPERATO, mutando il dolore in gioia! Iniziai a dare lode a Dio e lacrime di gioia rigarono le mie guance; mia madre era scossa ma felice, mio padre (bestemmiatore fino a quel momento!!!) iniziò a dare gloria a Dio! Il miracolo avvenne anche nella mia famiglia. Lo Spirito Santo riempì i nostri cuori e piangendo iniziammo a lodare Dio e dissi a mio padre: «Il Signore ci sta chiamando, ci dà dimostrazione della Sua gloria! Ci sta chiamando!». Da quel giorno sono rinata! Ho sentito tutto il Suo amore avvolgermi e la lode del Suo nome si è impadronita della mia bocca. Da quel momento il mio cuore trabocca di gioia e tutto intorno a me ha cambiato colore, forma, dimensione e la mia stessa vita ne è un esempio di questo cambiamento.
Il Signore mi ha donato il Suo Spirito ed ha riempito tutto il mio essere. Ora appartengo a Cristo e Cristo appartiene a me, non per un anno un mese o un dì, ma per l’eternità! Tramite questo sito evangelico oggi posso affermare che prima ero cieca, ma ora, grazie a Gesù, ci vedo! Concludo questa testimonianza con le parole del profeta Isaia: «A colui che è fermo nei suoi sentimenti, tu conservi la pace, la pace perché in Te confida» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.26 verso 3).
Ringrazio il Signore per la grazia ricevuta, ringrazio il Signore perché mi ha dato la gioia di amarlo e servirlo. Ringrazio il mio caro Gesù per la Sua fedeltà! Anche per te, amico lettore, vale questa promessa: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.16 verso 31). In ubbidienza al comando del Signore mi sono in seguito battezzata e come sposa voglio essere fedele e sottomessa al mio Sposo celeste per sempre! Il nostro Dio è meraviglioso e fedele, Egli mantiene sempre le Sue promesse! Mi ha concesso di diventare mamma e mi ha battezzato in Spirito Santo.
(Cristina)
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