E D’AMORE (Romani 2:4; 2 Pietro 3:15,Galati 2:20; Giovanni 15:13)
È sabato sera; su un’auto, in una piccola strada di montagna del Libano, Yussef con due suoi amici è diretto verso il locale notturno dove hanno combinato di trascorrere la serata. Ma è preoccupato. Quella sua uscita ha causato un’accesa discussione con i suoi genitori, che da poco sono diventati cristiani. Ora Gesù è il loro Salvatore ed anche il loro Signore. Non gli hanno proibito l’uscita, ma si mostrano preoccupati vedendo che il loro figlio non mostra alcun interesse a mettere la sua vita fra le mani di Dio.
La velocità è eccessiva; inaspettatamente ecco della ghiaia sulla strada e l’auto slitta, si solleva, ricade…ancora una capottata e poi si ferma…; i tre ragazzi, storditi ma indenni, riescono a trascinarsi fuori dall’auto distrutta.
Con un colpo d’occhio, Yussef si rende conto del miracolo: dieci metri prima, un’enorme roccia; dieci metri dopo, un pilone; e, proprio nella direzione in cui giace la carcassa, il precipizio in cui avrebbero potuto finire…
È con l’impressione di essere stato risparmiato per il rotto della cuffia che, rientrato a casa, si sente spinto ad aprire la Bibbia. Che sorpresa quando gli occhi gli cadono su questo passo: «Il Signore…è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano a ravvedimento» (2 Pietro 3:9).
Queste parole, evidentemente, sono per lui. Che Dio legga nel suo cuore? Sì, Dio aspetta con pazienza ciascuno di noi.
In seguito all’incidente d’auto al quale miracolosamente era scampato, Yussef, giovane libanese di vent’anni, si rende conto che la vita è troppo breve per essere vissuta in un modo qualsiasi. Si mette a leggere la Bibbia per imparare a conoscere meglio Dio e Colui che Egli ha dato: Gesù Cristo ( Giovanni 17:3).
Nel paese in cui abitava, notano a poco a poco un cambiamento nel suo comportamento. Egli spiega che ha legato la sua vita e il suo cuore a Gesù Cristo scoprendoLo attraverso gli Evangeli nel Suo comportamento irreprensibile, le Sue parole di vita, la Sua morte e la Sua resurrezione.
Spinto dalla curiosità, uno dei compaesani decide di seguire Yussef a un culto domenicale «PER VEDERE DI COSA SI TRATTA»; ma, qualche tempo dopo confessa al giovane: «…non è per quello che mi hai detto che credo. Anch’io ho compreso e riconosco che Gesù Cristo è certamente il Salvatore del mondo».
A forza di parlare, sono numerosi gli abitanti del villaggio che hanno udito il messaggio dell’Evangelo, la buona notizia della salvezza e del perdono dei peccati portati in questo mondo da Gesù Cristo. Molti l’accettano e riconoscono che Dio ha manifestato il Suo amore mediante Gesù.
Tutto ciò non può essere frutto del caso. Ancora oggi Dio parla al nostro cuore, al nostro spirito, alla nostra coscienza.
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