“Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa del Signore, e la spiegò davanti al Signore.”
Ci sono tante difficoltà nella vita e tanti nemici che ostacolano il nostro percorso cristiano, il nostro servizio; non sempre lo fanno in modo diretto, tante volte in modo indiretto ma efficace per destabilizzarci. Allora cosa dobbiamo fare? Semplice…fare come Ezechia che rimise i suoi problemi nelle mani del Signore. Egli non poteva fare nulla, quindi affidò ogni cosa a Dio. Questa è la cosa più giusta da fare anche quando pensiamo di essere noi in grado di gestire i problemi. Può trattarsi di un problema di lavoro, di una tentazione o di una serie di circostanze che ci scoraggiano. Qual è il nostro dovere? Quale il nostro privilegio? Se realmente abbiamo fiducia in Dio, allora possiamo portare i nostri problemi direttamente a Lui. Possiamo gettare sul Signore il nostro peso. L’apostolo Paolo suggerisce di lasciare a Dio tutte le nostre ansietà. “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti e la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”. Portiamo ai piedi del Signore i vasi rotti delle nostre esperienze. Smettiamo di sbrigare i nostri problemi secondo la logica umana ricorrendo a Dio soltanto come a una soluzione estrema, quando tutti gli altri tentativi sono stati provati. La qualità della nostra vita spirituale si definisce nell’ entità del nostro rapporto con Dio. Non temiamo di poggiare la nostra vita sull’ aiuto divino perché è Dio stesso che ci esorta a ricorrere sempre a Lui, confidando nel Suo intervento propizio e soprannaturale.
Lascia un commento