Quando si perde la visione di “Servo” e si assume quella da “Padrone”.
6 Il re Roboamo si consigliò con i vecchi che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?» 7 E quelli gli parlarono così: «Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre». 8 Ma Roboamo trascurò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: «Come consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?» 10 I giovani che erano cresciuti con lui, gli risposero: «Ecco quel che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 11 mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte».
Roboamo, figlio di Salomone, si ritrova a capo di un grande popolo fino a poco tempo prima governato da suo padre. I presupposti per fare bene, o addirittura meglio c’erano tutti. Era circondato da vecchi e saggi consiglieri, che negli anni avevano contribuito alla crescita di Israele, del suo prestigio e fama nel mondo allora consciuto.
Ma come capita spesso, quando uno mette mano a qualcosa fatto da qualcun’altro in precedenza, c’e’ la tendenza di rifare o fare qualcosa di meglio di quello che si e’ trovato in “eredita’” dal suo predecessore.
Ed ecco che iniziano le decisioni affrettate, le scelte “pazze”, le “eliminazioni”, e prevaricazioni. Per Roboamo era iniziato il declino.
Il consiglio dei “vecchi anziani consiglieri”, non andavano bene, si consiglio’ con i giovani che gli consigliarono di adottare il pugno duro, con l’illusione di assoggettare il popolo senza avere ripercussioni e lamentele (leggete tutto il capitolo),
Ma haime’, il comportamento scellerato di Roboamo, sortirono l’effetto contrario e inaspettato, per colpa della presunzione e della mancanza di rispetto per quello fatto nell’addietro da suo padre e da suoi consiglieri anziani, gli costo’ caro. Questo e’ un monito per quanti “ereditano” un gruppo di fedeli da “governare”, o meglio dire curare.
Che l’umilta’, l’amore, sottomissione, comprensione, dolcezza, cura, sia la prerogativa di ogni singolo “SERVO DI DIO”, perche’ tale deve essere colui che ha un popolo spirituale da guidare, e che l’ orgoglio e la presunzione sia bandita dal cuore, altrimenti, non solo il Signore prendera’ provvedimenti dastrici, ma anche il popolo si muovera’ di conseguenza proprio come accadde per il povero Roboamo.
Dio ci benedica.
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