A PEZZI MA PROFONDAMENTE AMATI DA DIO David Wilkerson

 

Per quanto mi riguarda, uno dei personaggi più interessanti del Vecchio Testamento è Giacobbe, un uomo ingannatore e manipolatore. Ma Dio amò molto quest’uomo.

Giacobbe ingannò suo fratello Esaù rubandogli la sua primogenitura e la benedizione di suo padre Isacco, una benedizione che apparteneva ad Esaù. Quando Esaù apprese quanto Giacobbe aveva fatto, decise di uccidere suo fratello e terminare così la lunga battaglia che c’era fra loro. Ma nonostante ciò il Signore portò Giacobbe ad un patto di benedizione con suo nonno, Abraamo e suo padre Isacco (leggere Genesi 28:14). Dopo Dio aggiunse queste meravigliose benedizioni: “Io sono con te, e ti proteggerò dovunque tu andrai e ti ricondurrò in questo paese, perché io non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto” (28:15).

Dio in realtà disse lui: “Non ti lascerò mai, Giacobbe, e tu non riuscirai mai a fare un passo se io non ne sarò coinvolto. Il mio scopo sarà compiuto in te, non importa come!”

Che promessa! È difficile per me trovare in Giacobbe fede, bontà e grazia, quindi come fece a diventare il patriarca del patto eterno di Dio? Vorrei davvero chiedere al Signore: “Cos’hai visto in quest’uomo? Tu sei santo e giusto e non accetti le cose che lui fece. Dunque, perché non lo correggesti invece di benedirlo dopo che ebbe rubato ed ingannato?”

Dio vide qualcosa nel cuore di Giacobbe che lo portò a provare un grande amore ed un desiderio forte di benedirlo. Leggiamo: “Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito” (Isaia 57:15), e Dio sapeva che Giacobbe aveva uno spirito sensibile e disposto al pentimento.

Abbiamo ascoltato che gli uomini guardano all’aspetto esteriore, ma Dio guarda sempre al cuore. Egli sapeva che qualcosa in Giacobbe era propenso a essere cambiato.

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