Natanaele chiese a Gesù: Da che mi conosci? (Giovanni 1:49)
O Eterno, tu m’hai investigato e mi conosci. Tu sai quando mi seggo e quando m’alzo, tu intendi da lungi il mio pensiero.
(Salmi 139:1,2)
Anzitutto vi facciamo una domanda: Lo conoscete, voi, questo Gesù, Figlio dell’Iddio vivente, e vivente Figlio di Dio? Forse esclamerete: “Gesù Cristo! un mito, un’ illusione.
Da tanto tempo ormai è sparito dai miei orizzonti.
Quanto ai suoi fedeli, troppo spesso mi hanno deluso”.
Se non conoscete Gesù, sappiate che lui vi conosce bene.
E al corrente di tutta la vostra storia. Avete sofferto, pianto, lottato nella vita? Lui lo sa.
Avete subito degli scacchi, conosciuto delle delusioni?
Siete depressi, stanchi, scoraggiati?
Gesù Cristo sa tutto questo, il suo sguardo vi segue, vi osserva, cari amici, nei peggiori e nei migliori momenti.
“Non chiedo tanto, forse direte voi.
Che importanza può avere per lui ciò che mi concerne?
Perché dovrebbe occuparsi di me?”.
Vi rispondiamo: E perché vi ama, e la vostra felicità passa necessariamente attraverso lui.
Se ‘siete indifferenti a un tale amore, potreste essere vittima eternamente della vostra indifferenza.
Ma se, forse ancora confusamente, cominciate a volgervi verso di lui, mentre sta cercandovi da tanto tempo, perché non dovreste incontrarvi?
Dovete abbandonare la diffidenza istintiva che provate a suo riguardo, abbattere l’orgoglio che vi trattiene e che, come una catena, vi tiene prigionieri lontano da lui. Dovete gettarvi ai suoi piedi e dirgli: “Poiché mi conosci così bene, e ti interessi a me malgrado il mio triste passato, perché dovrei resisterti?
Eccomi: non ho nulla da nasconderti perché tu sai tutto.
Prendimi così come sono!”.
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