LE PECORE LONTANE DAL GREGGE: OGNI CREDENTE DEVE RIPORTARE ALLA VERITA’ IL FRATELLO SVIATO!
Sapete che cos’è un disertore? E’ una persona che abbandona (per qualunque ragione) il proprio posto nelle fila di un esercito, per allontanarsi dalla battaglia, con il solo scopo di pensare a portare a casa la propria pelle: l’egoismo!
In tempo di guerra i disertori venivano fucilati, poiché si erano macchiati di un disonore che non poteva più ricollocarli nella loro posizione, ma peggio ancora avevano tradito il proprio popolo, la patria, la fede nazionale e le proprie famiglie.
Purtroppo anche nel popolo di Dio ci sono “sviati” e “disertori”. Gli sviati sono coloro che si allontano perché hanno perso la fede, sono caduti nella prostrazione e nell’incapacità di riprendersi, ma hanno bisogno di una mano solida che li aiuti a rialzarsi.
I disertori, invece, sono quelli che abbandonano l’evangelo, sono coloro che scelgono di servire se stessi, il loro egoismo, il loro tempo di piacere dopo aver conosciuto e disprezzato la verità.
Nessun credente può considerarsi disertore fino a quando non “bestemmia contro lo Spirito Santo”. La bibbia dice espressamente che solo per coloro che hanno peccato a morte non vi è possibilità di intercessione.
Gesù, con la parabola del figliuol prodigo, ci ha insegnato che anche allontanandosi dal Padre, quel figlio ebbe il pentimento e tornò indietro! Giacomo usa parole ferme: “Fratelli, se uno di voi si svia dalla verità e qualcuno lo converte sappia costui che chi allontana un peccatore dall’errore della sua via, salverà un’anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.” (Giacomo 5:19-20), cosi come anche Giovanni ha parole ferme e dure: “Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non sia a morte, preghi Dio, ed egli gli darà la vita, a quelli cioè che commettono peccato che non è a morte. Vi è un peccato che è a morte; non dico egli debba pregare per questo.”(1 Giovanni 5:16)
E’ dovere di ogni cristiano aiutare il fratello caduto a ritornare a Cristo! Non ha importanza quale peccato abbia commesso! E’ solo DIo il giusto giudice, Colui che darà la retribuzione a ciascuno! Ma noi fratelli siamo chiamati ad allontanare il peccatore dalla via malvagia, siamo chiamati a sostenere, correggere, rimproverare, anche aspramente se ne é il caso, pur di riguadagnare un’anima al Signore. Questo copre molti peccati, questo gesto è l’anticipo della giustizia di Dio, verso chi ha misericordia e pietà di un fratello sviato.
Asaf, uno degli autori dei Salmi, scrive: “Quando il mio cuore era inacerbito e mi sentivo trafitto internamente io ero insensato e senza intendimento; davanti a te ero come una bestia.” (Salmi 73:21). Lontani da Dio, il nostro cuore inacerbisce, perdiamo la ragione, il senso delle cose di Dio, il salmista si paragona addirittura ad una bestia, che conosce solo il proprio istinto.
Ma c’è una speranza: “Chi ho io in cielo fuor di te? E sulla terra io non desidero altri che te. La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma DIO è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno.” (Salmi 73:25-26). Se dentro di noi, dentro i nostri fratelli c’è una piccola luce non soffochiamola. Ricordiamo che tutti noi abbiamo, nel nostro armadio spirituale, gli scheletri dell’errore e del peccato, anche commessi durante la fede. Per questo il Signore ci invita al perdono ed alla misericordia, affinché quegli scheletri non facciano la loro comparsa il giorno in cui saremo difronte al Tribunale di Cristo.
Lo Spirito Santo ci consola nell’oscurità della prova difficile, ci ricorda la fedeltà di Dio in tutto ciò che abbiamo passato, e ci rammenta lo scopo della prova affinché la nostra fede non venga meno.
Il profeta Daniele scriveva: “Molti saranno purificati, imbiancati e affinati; ma gli empi agiranno empiamente e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi” (Daniele 12:10) . Anche se difficilmente lo comprendiamo è il fuoco della prova a tenere accesa la fiamma della nostra fede.
Dio non dimentica coloro che sotto il peso di una prova possano vacillare, Dio solo conosce quanto veramente brucia il fuoco della raffinazione spirituale, ma il suo uso è necessario a raggiungere degli obbiettivi: la vita eterna nella sua gloria.
Se Dio non dimentica i nostri fratelli caduti sotto il peso della loro incapacità di reagire, possiamo farlo forse noi? Fratello, sorella, allontaniamo i nostri fratelli dalla via dell’errore e Dio avrà il serbo per noi, il perdono di molti peccati, anche quelli che abbiamo commesso pur avendo la forza di non commetterli.
E’ l’amore che tiene salda la chiesa, non gli spettacoli, non i concerti, non le profezie, non il parlare in lingue: SOLO L’AMORE TIENE SALDO IL CORPO DI CRISTO!
A DIO LA GLORIA.
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