TESTIMONIANZA DEL PASTORE GENNARO CHIOCCA!!!

Quella macchina me l’aveva data il Signore!
Io provengo da una famiglia molto povera. I poveri stessi ci chiamavano poveri. Anche dopo la mia conversione e quella della mia famiglia, la nostra condizione sociale era ancora quella. Il mio pastore curava due chiese, e noi la domenica andavamo a tutte e due i culti. Il culto della sera era alle ore 18:00; ma noi alle tre del pomeriggio già stavamo sulla fermata dell’autobus, perché il bus a Napoli poteva tanto passare alle 15:05, come alle 17:00. Quindi per non arrivare in ritardo ci anticipavamo prima. Ma noi eravamo tanto felici, gioiosi e allegri nel Signore. Tanto che le persone potevano pensare che stavamo impazzendo per la nostra povertà. Mia madre incominciava a sentirsi anziana, e io pregavo il Signore per una macchina. Una domenica dopo il culto si avvicina a me una sorella tutta gioiosa, tutta contenta e mi fa: “Fratello ti devo dire una cosa, io e mio marito ci stiamo comprando una macchina nuova e ci togliamo quella vecchia. Quindi noi abbiamo pensato a te, tu ci dai solo 500 mila lire, ti fai il passaggio di proprietà, e ti paghi l’assicurazione”. Una Ritmo bianca, bianco diciamo – bianca sporca. Gomme lisce, una porta che non si chiudeva bene, un finestrino che non si abbassava, insomma era piena di “optional”. Io ero felicissimo, sono tornato a casa e ho detto a mia madre: “Mamma, il Signore ha provveduto, c’è una sorella che ci dà una macchina, mi ha detto che con 500 mila lire c’è la possiamo prendere, facciamo il passaggio di proprietà, paghiamo l’assicurazione e la macchina è nostra!”. Mia madre disse: “Va bene, preghiamo!”. Noi non avevamo nulla, nemmeno per pagare l’auto! La domenica successiva, dopo il culto, la sorella arriva da me con gli occhi piena di lacrime: “Fratello ti devo chiedere scusa!” – probabilmente aveva detto a qualcuno della sua intenzione, e questi gli avrà detto: “Ma a chi hai chiesto i soldi?”.
“Io ti chiedo scusa, io e mio marito non avevamo capito in che situazione versavate. Dimenticate i 500 mila lire, fatti solo il passaggio di proprietà e l’assicurazione”. Felicissimo, sono ritornato a casa e gli dissi: “Mamma la sorella ha detto che non le vuole più le 500 mila lire. Mi ha detto solo di farci il passaggio di proprietà e l’assicurazione”. Mia madre. “Preghiamo!”. Stessa cosa la domenica successiva, un’altra volta la sorella: “Scusa fratello, abbi pazienza, noi la macchina te la vogliamo dare ma, pensandoci bene, questa è una macchina che non durerà molto, quindi il passaggio di proprietà che lo facciamo a fare? Fai una cosa: fatti solo l’assicurazione, quando si rompe ci chiami e l’andiamo a rottamare”. Contentissimo, sono tornato a casa e ho detto a mia madre: “Mamma la sorella non vuole più il passaggio di proprietà, dobbiamo fare solo l’assicurazione!”. Mia madre: “Continuiamo a pregare!”. La domenica successiva vado in chiesa e si avvicina lei e il marito, mano nella mano: “Fratello abbiamo un problema e non sappiamo come dirtelo”. – Pensavo che la macchina non me la volevano più dare!
“Abbiamo un piccolo problema, ti chiediamo scusa però… il problema è l’assicurazione”. – “Di che si tratta?” – chiesi io. Poiché lui lavorava nella SIP, ex Telecom, aveva un’assicurazione speciale, la Meie, e non poteva svincolarsi se non dopo un anno. Mi chiese: “Fratello Chiocca, ti dispiace se ti tieni l’assicurazione sulla macchina per un anno?” – “Ma no fratello! Nessun fastidio!”. E così la domenica dopo il fratello mi diede la macchina. Piena di benzina e come un signore me ne sono tornato a casa. Quella macchina me l’aveva data il Signore! Dopo un po’ il pastore aveva organizzato una campagna evangelistica sulle montagne di Caserta. Una domenica a fine culto, annuncia l’evangelizzazione, e disse: “Abbiamo bisogno di fratelli che mettono a disposizione la loro auto!”. Io subito alzai la mano, e il pastore disse: “Va bene fratello… ma vediamo gli altri!” – “No!” – io replicai, “Metto davvero a disposizione la mia auto!” Il fratello che mi aveva dato la macchina quel giorno cambiò atteggiamento e mi fa: “No fratello, ma dove vieni con quel “chiodo” (parola tipica napoletana), quello è un ferro vecchio, sulle montagne di Caserta non ci arriva…” – Tutti a convincermi di lasciare l’auto nel parcheggio. Io replicai: “Quest’auto me l’ha dato il Signore e io verrò con la mia auto!”
Quella mattina era di sabato 24 agosto. Nel parcheggio, chi arriva con il fuoristrada, chi con la BMW… io arrivo con la Ritmo. Cercarono un’ultima volta di convincermi a lasciare l’auto lì, senza successo. “Allora noi ci avviamo” – mi dissero. Nel parcheggio chiesi: “Chi vuol venire con me?” Nessuno rispose se non una sorella di ottant’anni. I fratelli si avviarono avanti mentre io andavo a 50 Km allora, altrimenti usciva il fumo bianco. Dopo aver percorso un bel tratto di autostrada, arrivammo all’uscita di Caianello. Mentre sto pagando al casello cosa vedo davanti a me? La macchina nuova del fratello, le luci d’emergenza che lampeggiavano, cofano del vano motore aperto, e il fratello con la testa dentro. Ho fermato la mia auto e ho chiesto spiegazioni: “Fratello che cosa è successo?” – “Ma non lo so queste macchine nuove… 15 giorni di vita…” – Gli ho detto: “Fratello sali sulla Ritmo e andiamo ad evangelizzare!”- Così salì sulla Ritmo che mi diede il Signore e arrivammo a destinazione. Al ritorno si verificò una scena buffa: il carro attrezzi avanti con l’auto del fratello, e noi dietro con la Ritmo. Gloria a Dio per quella Ritmo che il Signore mi aveva dato.
… Attraversa il Giordano e non il Mar Rosso. Forse stai sperando che si apre il Mar Rosso davanti a te! Ma tu lasci che si apra il Giordano! Troppo poco il Giordano? Questo poco che è davanti a te, ti farà entrare in Cannan, nella Terra Promessa.
Accontentati di quello che il Signore ti dà e ti ha dato, perché con quel poco che ti ha dato e ti dà giungerai al Cielo. Non disprezzare le cose piccole, ma accettale e ringrazia il Signore con gioia.
Pastore Gennaro Chiocca

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