CONSOLATI PER POTER CONSOLARE
La seconda lettera ai Corinzi inizia con un canto di lode. Paolo sa che la lode è la chiave per superare i pericoli derivanti da lunghi periodi di prova e di sofferenza, lo scoraggiamento e la depressione.
Se anche la nostra giornata inizia così, benedicendo e ringraziando il Signore per come sempre ci ha sostenuto con la Sua grazia, e per ogni volta che ci ha consolato nelle nostre afflizioni, saremo in grado di portare una parola di incoraggiamento e di conforto per chi si trova aggravato e afflitto dalla prova e dalla sofferenza.
Consolare significa rassicurare, incoraggiare qualcuno aiutandolo a rivolgere il suo sguardo verso il Signore, ricordandogli le promesse di Dio, che Egli mai ci lascia e mai ci abbandona, e che lo Spirito Santo (il Parakletos) è pronto a dare nuova forza all’anima nostra. Chi si trova nella prova ha bisogno di speranza e di pace e della consapevolezza che il Signore conosce le nostre difficoltà, che non ci lascia mai e non ci abbandona. E se noi abbiamo questa consapevolezza per esperienza, allora siamo in grado di incoraggiare altri a fare lo stesso.
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