ARRENDERSI A DIO (2) “SE UNO VUOL VENIRE DIETRO A ME…PRENDA LA SUA CROCE”. Matteo 16:24

Arrendersi non è essere passivi. La volontà 
di Dio per la tua vita ti richiede di usare 
creatività, fare delle scelte e prendere 
delle iniziative. Arrendersi non significa 
essere uno zerbino; non significa accettare 
le circostanze con fatalismo. Spesso dovrai 
combattere per sfidare lo status quo. Non 
significa smettere di usare la tua mente, di 
porti delle domande o di pensare in modo 
critico. Arrendersi non è una stampella 
per persone deboli, incapaci di gestire la 
propria vita. Al contrario, arrendersi è la 
gioiosa e volontaria accettazione del fatto 
che c’è un Dio e che quel Dio non sei tu. I 
suoi scopi sono più alti e migliori dei tuoi 
desideri. Gesù non è venuto a riordinare 
l’esterno della tua vita per renderla come 
tu vuoi; Egli è venuto a riordinare l’interno, 
nel modo in cui Dio vuole. Nell’arrenderti, 
lasci andare la tua vita; riconosci che non 
sei più tu il centro dell’universo, ma Dio. Ti 
consegni a Lui. Gli offri la tua ubbidienza. 
Fai quello che Lui dice. Gesù fu molto 
chiaro a questo riguardo: “Se il granello 
di frumento caduto in terra, non muore, 
rimane solo; ma se muore, produce molto 
frutto” (Giovanni 12:24). Come puoi vivere 
una vita produttiva e fruttuosa? Morendo 
a te stesso ogni giorno. D. L. Moody disse 
che il mondo non ha ancora visto ciò 
che Dio può fare con una sola persona 
che si arrende totalmente a Lui. Oggi, 
inginocchiati e prega: “Signore, prendimi, 
scuotimi e fa’ di me quello che Tu vuoi che 
io sia”. Questa è una preghiera a cui Egli 
risponderà.

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