Povera chiesa!Roberto Bracco

Povera chiesa! Non riesce più a considerare le realtà dal punto di vista di Dio!… che valore 
hanno le folle, i predicatori, i locali e l’applauso del mondo? Quello che ha valore, è necessario 
alla chiesa non si trova in queste cose, ma si trova soltanto nella potenza che viene dall’alto, 
cioè nel fuoco glorioso del risveglio. Ma alla chiesa vede che “le cose vanno bene”, si sente felice 
e non prega; le riunioni di preghiera sono deserte, i credenti non si riuniscono più per pregare e 
anche individualmente la preghiera e diventata poco più di una debole e gelida consuetudine. 
I gridi, le lacrime, le ansie, le attese spasimanti che i pionieri della risveglio pentecostale 
rinnovavano quotidianamente e costantemente davanti alla presenza di Dio, si sono allontanati 
da noi e nella notte fonda della crisi spirituale si odono lontani e deboli come il vagito di un 
poppante…; nessuno li distingue, nessuno sa riprenderli e continuare con lo stesso vigore, con 
lo stesso fervore col quale li innalzarono quei “padri nella fede” che sentirono i locali tremare, 
che videro il fuoco scendere e furono testimoni della potenza divina dello Spirito. 
Essi non avevano locali, non avevano predicatori forniti di una preparazione tecnica, erano 
soltanto pochi ed avevano il mondo contro di loro; e pure sconvolsero il mondo: il loro 
cristianesimo era autentico, la loro testimonianza era luminosa! Queste caratteristiche erano il 
risultato naturale di una vita di preghiera perché un uomo che riesce ad incontrare Iddio riporta 
sempre dal monte fra gli uomini la luce e la gloria che egli stesso ha vedute e ricevute. Fino a 
tanto che la chiesa non avvertirà di nuovo ed imperiosamente il bisogno di vedere Dio, di 
guardare verso l’alto, di aspettare quello che può venire soltanto dal cielo, la guarigione si 
manterrà lontana; la chiesa potrà far sentire soltanto dal rantolo dell’agonia. Quando i credenti 
torneranno alla preghiera con l’anima assetata di Dio e nella preghiera riusciranno a perdere il 
concetto del tempo e dei loro interessi umani per trovare quella del proprio bisogno spirituale, il 
risveglio risorgerà e risorgerà potente. Le riunioni di preghiera devono tornare al centro delle 
attività cristiane; devono tornare per un impulso prepotente dell’anima che le vuole, le cerca 
come un mezzo per incontrare Iddio per aspettare, per guardare in alto. Oltre alle riunioni di 
preghiera deve tornare la preghiera individuale: si devono riaprire le camere segrete quelle 
camere devono tornare ad essere luogo preferito dei cristiani, di tutti cristiani: in quelle camere i 
figliuoli di Dio devono tornare a cercare l’alimento spirituale della loro vita, mediante un’attesa 
sincera, fedele, umile. 
L’agonia di un risveglio: una chiesa che non prega, un popolo cristiano che non prega, un 
movimento che non guarda più in alto… tutti si muovono, si agitano, si spingono avanti, ma 
questa vertiginosa attività non è quella dello Spirito, ma del formalismo religioso; esteriormente 
la chiesa è in progresso, in ascesa, ma interiormente, e quindi sostanzialmente, la chiesa sta per morire.

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