Qual è la soluzione?
Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, nella quale stava scritto: “Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, e avresti perfino costituito dei profeti per farti proclamare re di Giuda a Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme”.Io gli feci rispondere: “Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!”
Ciò che desidera fare Satana è proprio questo, darci oppressione, calunnia, offese e dolori, vuole toglierci la forza e il coraggio di costruire per la gloria del Signore qualcosa di stabile e duraturo. Questo attacco riguarda sia noi stessi (nella nostra comunione personale con Dio), sia coloro che Dio mette sul nostro cammino. Così come fu scritta una lettera piena di false accuse nei confronti di Neemia, altrettanto accade a volte ai figlioli di Dio. Nei loro confronti, per pura invidia o desiderio di contesa, possono circolare voci infondate e calunniatrici; pettegolezzi vuoti e ipocriti lasciati alla mercé di tutti come quella lettera aperta… L’accusatore delle nostre anime desidera che la nostra testimonianza venga screditata e non si farà troppi problemi sui metodi da adottare affinché questo avvenga. Egli non desidera soltanto che lasciamo il retto sentiero e l’opera importante che il Signore ci ha affidato, ma con brama intensa cerca di far sì che altri, seguendo le sue menzogne, non vengano a conoscenza della verità e non arrivino mai a cercare rifugio all’ombra dell’Onnipotente.
Qual è la soluzione?
Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede…” (I Pietro 5:8, 9)
“Sottomettetevi dunque a Dio, ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7)
Lascia un commento