LA VERITÀ DEL CALVARIO CI TRASFORMA (1)

 

“GIUNTI AL LUOGO DETTO “IL TESCHIO”, VI CROCIFISSERO LUI”. LUCA 23:33

Il termine “Calvario” (cioè Teschio, dal latino Calvaria), compare una sola volta nel Nuovo Testamento, ma ciò che accadde in quel luogo cambiò il nostro destino. Nonostante miti e incomprensioni, la verità è chiara e trasforma la vita. Esaminiamola. Il primo punto è che il Calvario fu volontario. Gli osservatori considerarono Gesù vittima di circostanze fuori dal suo controllo: il concorso dell’avversione dei capi del popolo Ebraico e del potere Romano. Com’erano lontani dal vero! Gesù respinse la difesa di Pietro, ben intenzionata, ma sbagliata, dicendo: “Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi mandi in questo istante più di dodici legioni di angeli?” (Matteo 26:53). Gesù avrebbe potuto vivere senza problemi, sofferenza o morte. Nessuno lo costrinse alla croce. Disse: “Nessuno me la toglie [la vita], ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla” (Giovanni 10:18). Il Calvario fu di certo ingiusto e scorretto. Ma non fu omicidio, fu espiazione! I suoi nemici vollero il Calvario per porre fine alla sua vita; Gesù invece lo volle per redimerci per l’eternità. E dopo che i nemici ebbero raggiunto il peggio, senza comunque riuscire a fermarLo, Pietro li affrontò a Pentecoste con questa verità vittoriosa: “Quest’uomo… vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste” (Atti 2:23). Nemmeno il Padre costrinse Gesù. Egli “ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti” (1 Timoteo 2:6), anche per te!!

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