“Non piangere; ecco, il Leone della tribù di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto” Apocalisse 5:5
Mai come quel sabato era festa solo per una parte di Gerusalemme. Come secoli prima furono liberati dal Faraone, ora festeggiavano perché erano stati liberati anche dal “problema” Gesù.
Non tutti, però. Perché una parte della città era in silenzio. Erano quelli che avevano creduto in Lui. Non potevano urlare di dolore per timore della persecuzione. Non potevano gioire perché non avevano ancora capito. Erano nel pieno della confusione.
Quante volte ci capita, quante volte lo viviamo. In quanti momenti è la confusione a regnare nella nostra mente, nel nostro cuore, nel nostro spirito. Il Padre sembra muto, il Figlio sembra assente e dello Spirito neppure l’ombra.
Gli altri sono in festa, ma tu non ci riesci. Sei lì solo, a raccogliere i cocci di una speranza gloriosa appena andata in frantumi mentre la paura del futuro che ti aspetta si fa sempre più spazio.
Ma Gesù ci ha sempre insegnato che se una cosa non si vede, non significa che non c’è. Non conta, dunque come ti senti, ma conta cosa Lui ti ha promesso. Perché Lui le promesse le mantiene. Sempre.
Mentre tutti pensavano che Gesù fosse morto e assente, Lui era da qualche parte vivo e presente per strappare la corona alla regina morte e per conquistare le chiavi dell’Ades.
Se il primo giorno fu il Maestro morto, ucciso. Il secondo giorno fu il Conquistatore vivente e vincente.
Non ascoltare, allora, la confusione della tua mente né la paura del tuo cuore. Anche se non lo vedi, anche se non lo senti o non lo capisci, da qualche parte e in qualche modo, Gesù sta vincendo per te.
Ascolta, dunque, la voce del Signore che, risalendo dagli inferi grida: “IO HO VINTO!!!”
“Non piangere; ecco, il Leone della tribù di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto” Apocalisse 5:5
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