Le varie forme di costrizione creano le tenebre.
L’individuo con un forte io guarda dritto negli occhi di un altro. Lo fa con facilità perché è sicuro di sé stesso. Guardare un’altra persona è una forma di autoaffermazione.
Il suo sguardo è esigente o penetrante accompagnato dall’intenzione di controllare, dominare e giudicare gli altri.
Ecco che è convinto di vedere la pagliuzza nell’occhio proprio e la trave nell’occhio dell’altro.
Non c’è crescita e maturità quando si vive con doppiezza di pensiero e con assenza di autocontrollo.
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