VIVERE “SECONDO DIO”
Scrive Paolo: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge… Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito” (Galati 5:22-25). Proviamo ad osservare due qualità cristiane qui espresse. La prima, “Il frutto dello Spirito è… benevolenza”. Se cresci in essa, gli altri non saranno più persone da correggere, evitare o usare a proprio beneficio. Quando Gesù guardava le persone, “ne [aveva] compassione” (Matteo 9:36). Allora, due cose meravigliose accadono: innanzitutto vinci il tuo egoismo e ti preoccupi di qualcuno che non sia te stesso; in secondo luogo, nasce in te un sentimento di gratitudine per aspetti della tua vita che avevi dato per scontati. In altri termini, la compassione amplia la tua visuale per includere persone che non avevi mai notato prima, perché troppo occupato o troppo chiuso nella tua cerchia ristretta di relazioni. La seconda qualità, “mansuetudine”. Non considererai più le persone d’animo gentile e amorevole come degli “smidollati” che non saranno mai nessuno nella vita. Paolo scrive: “siamo stati mansueti in mezzo a voi” (1 Tessalonicesi 2:7). Paolo non era certo uno smidollato! A volte siamo tanto determinati a scapito di tutto e tutti perché temiamo di restare indietro e perdere. Un atteggiamento spaventato e frenetico prosciuga la nostra creatività, per non parlare della gioia. Ogni tuo successo è nonostante lo stress, non grazie allo stress. Impara da Gesù: non andava di fretta, alzava raramente la voce, aveva tempo per i bambini, amava le persone e metteva in luce il loro meglio, risollevandole. La Bibbia dice: “A questo siete stati chiamati” (1 Pietro 2:21). È ciò si dice vivere “secondo Dio”.
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