RISTABILIRE LE PERSONE DISTRUTTE (2)

L’apostolo Paolo scrive: “Perseguitavo ad oltranza la chiesa di Dio e la devastavo” (Galati 1:13). Paolo aveva precedenti penali, responsabile della morte di uomini e donne innocenti. Eppure, Dio lo scelse per scrivere metà del Nuovo Testamento, per fondare la chiesa e proclamare il nome di Gesù alla corte di Cesare. Tu personalmente gli avresti affidato la guida della tua denominazione? O lo immagini mentre insegna verità importanti e rivelazioni ricevute dal cielo? Dice la Bibbia: “I doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili” (Romani 11:29). Dio non cancella la Sua chiamata e non ritira i doni spirituali che ci dà. Se non lo fa Lui, nemmeno noi dobbiamo farlo. Come dovremmo comportarci con un fratello o una sorella che hanno preso una strada sbagliata? Con gentilezza! “Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato. Portate i pesi gli uni degli altri, e adempirete così la legge di Cristo” (Galati 6:1-2). Ristabilire le persone è un cammino a volte tortuoso? Sì, certo. Facile? No, per niente. Paolo lo definisce un “peso”, specialmente quando questi fratelli hanno creato imbarazzo nella famiglia redenta di Dio. Ed è proprio questo il punto, rimangono pur sempre la nostra famiglia spirituale! Il mondo ci osserva e guarda come li trattiamo. Se allontaniamo chi inciampa, perché il mondo dovrebbe pensare che non faremmo lo stesso con loro? Pensaci. Se non trovi grazia nella famiglia di Dio, dove la potresti trovare?

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